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Casilino 900, il Codici denuncia l'emergenza dei cani abbandonati

Il piano "cane libero e accudito" non funziona. L'associazione Codici si ribella e chiede un incontro con l'assessore De Lillo e con il Direttore dell'Ufficio Tutela Animali del Comune di Roma, Visca

Lo sgombero del Casilino 900 e la demolizione delle baracche dei rom per ripristinare una condizione di decoro, ha evidenziato un problema, già presente, ma poco discusso: quello del randagismo. Il numero di cani vaganti, da sempre presenti in zona, è aumentato considerevolmente, tanto da fare assumere alla questione un aspetto alquanto problematico.

Il Comune, infatti, secondo l'associazione Codici, durante lo sgombero dei rom, avrebbe dovuto concordare l'operazione di evacuazione anche con il canile, allertando quindi i catturatori affinché i cani e i gatti vaganti sul territorio potessero essere trasportati in luoghi adeguati. Alla fine però si è deciso di usare una misura alternativa, quella del "cane libero e accudito": i cittadini aderenti all'iniziativa del Comune si assumono la responsabilità di assicurare il sostentamento degli animali attraverso la distribuzione di cibo, acqua e riparo.

"Siamo certi che lo status di "cane libero accudito" sia preferibile alla detenzione del cane in strutture comunali - commenta Valentina Coppola, Segretario Provinciale CODICI Roma e Responsabile Nazionale settore Ambiente dell'associazione. "Si fa comunque presente che il lavoro delle ruspe in primis, la difficoltà per i volontari ad entrare nel cantiere e la prossima apertura di un parco fruibile per i cittadini rendono necessario lo spostamento degli animali dall'area in cui attualmente vivono in una zona cittadina più idonea".

"Inoltre - prosegue Coppola- l'istituzione del "cane libero e accudito" così come è impostata è solo uno "scarica barile". Per di più nessuna qualifica o corso di formazione viene effettuato per i volontari i quali non sono nemmeno assicurati nel caso si facciano male mentre raggiungono i posti dove vivono gli animali. A queste inadempienze aggiungiamo che i responsabili dell'Ufficio Tutela e Benessere degli Animali del Comune non si sono mai recati sul posto per controllare l'effettivo lavoro dei volontari e assicurarsi che tutto proceda nell'interesse e nella salvaguardia della salute degli animali".

Purtroppo nel corso delle settimane non sono mancati gli incidenti. Alle morti inspiegabili dei cani, probabilmente per avvelenamento, si sommano i decessi degli animali investiti dalle automobili. "Per questo - conclude Coppola- avevamo inviato mesi fa alla Asl veterinaria Rm B un'esplicita richiesta di spostamento di cani liberi accuditi dal suolo dell'ex Casilino 900 in uno più adatto, precisando che, se non si fosse adempiuto urgentemente al trasferimento dei cani, avremmo ritenuto responsabile, per qualsiasi incidente che avesse visto come causa l'attraversamento di tali animali, la Asl di riferimento. Purtroppo, ad oggi, i veterinari della "pet in time 24", società appaltatrice per la cattura degli animali vaganti del Comune di Roma, si sono dimostrati non all'altezza di svolgere il loro compito".

Le parole di Coppola sono dure e taglienti, soprattutto in vista di una situazione che si aggrava giorno dopo giorno. Da tutto questo, vista la situazione che sta sfuggendo di mano alle Istituzioni, vista la cattiva gestione del "cane libero e accudito" e di "pet in time 24", il CODICI, centro per il diritto del cittadino, chiede un urgente incontro con l'Assessore all'Ambiente, De Lillo e con il Direttore dell'Ufficio Tutela Animali del Comune di Roma, Visca.

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