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Altre Torre Angela / Via Celio Caldo, 1

Rifugiati a Torre Angela: ancora proteste, ma i residenti isolano gli estremisti di destra

Ieri l'ennesima protesta contro l'arrivo di nuovi rifugiati nel quartiere è stata monopolizzata da gruppi riconducibili all'estrema destra. I residenti: "Non ci faremo screditare"

Resta alta la tensione nel quartiere di Torre Angela, periferia est della Capitale, dove da qualche settimana si rincorrono voci incontrollate - smentite però dai delegati alle Politiche Sociali - sull’arrivo di un migliaio di profughi nel centro commerciale Dima in via Celio Caldo. Nella serata di ieri gli abitanti sono scesi di nuovo in strada per fare il punto della situazione e concordare le prossime mosse di una protesta che per ora resta solo "preventiva".

Gli abitanti infatti non si fidano della smentita dell’Assessorato alle Politiche Sociali, arrivata in una nota al Presidente di Municipio Marco Scipioni, "Non sarebbe certo la prima volta - ci spiega  un abitante presente ieri all’assemblea pubblica - che fatti del genere avvengono in maniera subdola, magari nei mesi estivi quando l’attenzione dei residenti e della stampa cala. Noi siamo qui per questo, vogliamo delle risposte chiare e inequivocabili dal Municipio, dalla Prefettura e dal Comune di Roma". 

AZIONE FRONTALE  - Tuttavia ieri il fronte dei manifestanti è apparso spaccato. Nei pressi del parco di via Caldo, dove si è adunata la cittadinanza, sono apparsi due striscioni con una croce uncinata e la sigla A.F., acronimo di Azione Frontale, gruppo riconducibile alla galassia dell’estrema destra. Il gruppo, che conta qualche decina di membri, sembra sia stato già attivo nelle proteste di questi giorni, e ieri sera è stato in prima linea nel tentativo, neutralizzato in breve dalle Forze di Polizie, di bloccare nuovamente via Casilina. 

NO A STRUMENTALIZZAZIONI - La presenza di militanti di destra ha ovviamente acceso il dibattito tra i residenti che hanno paura di uscirne screditati o peggio additati come intolleranti o neofascisti. "La maggior parte delle persone che sono scese in strada sono gente per bene", ammonisce un residente. "Stiamo cercando di portare avanti una protesta quanto più possibile civile e vedere dove possiamo arrivare anche grazie al supporto della stampa. Ad aizzare le folle non ci vuole niente ma il nostro movimento perderebbe di credibilità".

TORRE ANGELA - Il reisidente ribadisce che Torre Angela non è un quartiere razzista. "Nel Municipio ospitiamo sei rifugiati su dieci, alcune centinaia sono qui a Torre Angela. Qualche giornale ha scritto che abbiamo incendiato cassonetti e siamo vittime di una psicosi, ma non è così. Il vero problema semmai è la gestione dell’immigrazione, si creano queste strutture senza alcun controllo, i migranti vengono abbandonati al loro destino, e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i residenti. Il parco dove ci riuniamo per le assemblee, è ad esempio ormai ad uso esclusivo dei rifugiati di via Poseidone, immaginate cosa succederebbe doverne accogliere altre centinaia...”

SOLIDARIETA’ DA PONTE DI NONA - L’azione dei residenti ha comunque incassato il plauso del CAOP (coordinamento azioni operative Ponte di Nona) presente alla protesta con alcuni delegati: "Abbiamo voluto fare una ricognizione - scrive il comitato - e ci siamo resi conto che quello che dimostrano non è certo abbaiare alla Luna, i problemi a Torre Angela sono moltissimi in tema di sicurezza per non parlare poi dei tanti servizi che mancano per dare dignità ad un territorio perché possa chiamarsi tale ed avere la possibilità di essere vivibile nelle situazioni essenziali e necessarie alla collettività tutta. Non è sbagliato pretendere che prima si risolvono i problemi che da anni promettono di risolvere, e poi si aiutino quei profughi che hanno il diritto di essere aiutati".

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