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Martedì, 16 Aprile 2024
Borghesiana Finocchio / Via dell'Osteria del Finocchio

Barriere architettoniche alle case popolari: "Per lavarmi devo fare mille manovre"

Alessandro ha 59 anni, vive su una sedia a rotelle e denuncia le barriere architettoniche presenti nelle case popolari riservate ai disabili

Il bagno è troppo stretto, è impossibile pensare di lavarsi e usufruire dei servizi senza prima uscire e rientrare tra mille manovre, e la cucina inoltre ha i piani della dispensa molto alti. Alessandro è disabile, costretto su una sedia a rotelle a causa di una polio da vaccino contratta alla sola età di 11 mesi, vive in una casa popolare nel quartiere Finocchio: "Qui ci sono le barriere architettoniche".

La storia di Alessandro inizia molti anni fa quando residente a Frosinone, alla morte del padre, ha rinunciato alla casa che avrebbe potuto riscattare perché "c'erano due rampe di scale e un'ascensore che si bloccava di continuo e spesso sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco per liberarmi". Siamo nell'anno 2003 e da qui inizia il calvario di Alessandro: "Ho consegnato le chiavi ma non mi è stato assegnata nessun'altra casa, ne chiedevo una a piano terra così da evitare spiacevoli episodi come quelli già vissuti in precendenza".

Alessandro porta avanti la sua battaglia con una singolare protesta: "Sono stato un mese con la tenda davanti al Parlamento - racconta - e in quel frangente sono stato accompagnato a vedere ben tredici case diverse ma tutte avevano le barriere architettoniche, quindi le scale o gli ascensori troppo stretti da non poterci entrare in carrozzina". 

Intanto però arriva la prima sistemazione: "Mi hanno poi consegnato una casa a Santa Palomba a piano terra ma ho dovuto rinunciarci perché il bagno aveva la grandezza di un metro quadro e non potevo lavarmi". Finalmente, dopo tanta attesa, arriva la casa in della Fontana del Finocchio. "Vivo qui da tredici anni - spiega Alessandro - e per sette anni sono stato con le serrande abbassate perché con un solo braccio per me è impossibile riuscire ad alzare le tapparelle, qui il sole entrava solo quando veniva qualcuno dei miei amici".

Poi iniziano i primi lavori dopo molti anni. "Hanno allargato alcune porte, la vasca da bagno è stata sostituita dalla doccia ma ancora non posso esultare perché in casa ci sono ancora barriere architettoniche nonostante l'ammodernamento tecnologico".

La casa di Alessandro, nel quartiere Finocchio, è composta da una sala, una cucina, un bagno e a camera da letto. "Il bagno è stretto e per me è impossibile riuscire a lavarmi e usare i servizi senza prima dover uscire, fare diverse manovre e rientrare perché - spiega - ho solo il braccio sinistro e il lavandino sta a sinistra invece i servizi stanno sulla destra e per usufruirne devo arrivare in sala, girare la corrozzina e rientrare". Anche in cucina Alessandro non sta a proprio agio: "Quando sono da solo non riesco a prendere piatti e bicchieri perché le dispense sono collocate troppo in alto e ho sempre bisogno di qualcuno che mi aiuti".

Infine Alessandro si consola e conclude: "La mia casa rispetto a tante altre è abbastanza fruibile ma molti miei amici vivono in condizioni peggiori". 

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