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Borghesiana Finocchio / Via Casilina

"Se le stelle ci sfrattano noi occupiamo": la rivolta degli anziani di Borgata Finocchio

Gli anziani del centro sono disposti ad occupare ad oltranza i locali pur di non rinunciare alla sede che è stata inaugurata nel maggio dello scorso anno durante la giunta Scipioni

"Non abbiamo alcuna intenzione di subitre in silenzio un'imposizione ingiusta e penalizzante per la popolazione più debole del quartiere". A parlare così è Franco Grimolizzi, presidente del centro anziani di Borgata Finocchio a Collina della Pace. A far paura è la possibilità, piuttosto concreta della perdita dei locali. Il tema sarà trattato nella mattina di venerdì 10 marzo in viale Cambellotti. Una commissione che si prevede calda, considerata l'annunciata presenza in maniera massiccia degli anziani che non vogliono assolutamente lasciare gli spazi.

Il centro, ricordiamo, è stato inaugurato nel maggio dello scorso anno dalla giunta Scipioni. Già all'epoca il taglio del nastro non ha trovato d'accordo l'associazione Collina della Pace che per quesi luoghi, sorti all'interno di un bene confiscato alla mafia, intendeva un progetto "spazio zero99" che fosse quindi di inclusione per tutte le fasce di età. Durante l'inaugurazione il commento dell'associazione era stato: "Sono venuti meno i principi di inclusione e condivisione".

Ora, dopo 8 mesi di governo Romanella, l'amministrazione municipale, secondo quanto denunciato dal centro anziani, avrebbe espresso l'intenzione di riprendersi i locali per procedere all'assegnazione ad altre associazioni del territorio. Venerdì in municipio la commissione è chiamata a far chiarezza, pressata anche dagli iscritti pronti ad invadere in massa i locali del municipio.

"Ma quando mai si è visto scaricare gli anziani come pacchi postali. Noi abbiamo avuto un boom di iscrizioni da quando abbiamo il centro nuovo e quindi non abbandoniamo certo la sede", ha continuato Grimolizzi. "Siamo pronti ad occupare ad oltranza, il tentativo che stanno compiendo per toglierci già una parte degli attuali locali del centro sarebbe la fine del centro stesso - ha sottolineato  Enrico Di Pietro, coordinatore dei centri anziani del municipio e vice coordinatore del coordinamento romano - in quanto non sarebbe più sufficiente per un centro che annovera oltre 600 iscritti".

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