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A Borghesiana corsi di italiano per stranieri: "La loro aspettativa di integrarsi non può essere disattesa"

Sono cinesi, romeni, albanesi, frequentano i corsi di italiano per stranieri alla biblioteca Borghesiana: "Il loro desiderio di esprimersi non può che essere incentivato"

Quando solidarietà, integrazione e volontariato si incontrano, nascono realtà semplici da cui tutti abbiamo qualcosa da imparare. Un esempio arriva da Borghesiana, da un gruppo di persone che da cinque anni insegna la lingua italiana agli stranieri e lo fa a titolo volontario. Nella giornata di ieri, la consegna degli attestati del livello B1 "perché la loro aspettativa di integrarsi non può essere disattesa". 

A raccontare un'esperienza così singolare è Valeria Forconi, una giovane studentessa di soli 25 anni di Finocchio che, già da tempo, insieme ad altri volontari, sottrae un po' del suo tempo per dedicarsi agli altri. 

"I corsi di italiano per stranieri sono iniziati cinque anni fa, organizzati dall'associazione DeDo, dedicato alle donne, proprio qui, nella biblioteca di Borghesiana", racconta Valeria. "L'ideatrice del progetto è Maria Oreste, un'insegnante in pensione - aggiunge - lo scopo è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per sostenere l'esame e poter richiedere, quindi, il rinnovo del permesso di soggiorno o la cittadinanza italiana". 

Chi sono gli studenti che frequentano i corsi? "Le classi sono sempre molto eterogenee - spiega ancora Valeria - abbiamo studenti cinesi, romeni, albanesi, qualche anno fa, anche un intero gruppo proveniente da un centro di accoglienza". Infatti, Valeria precisa: "Alcuni stranieri erano costretti ad andare in centro per seguire i corsi, adesso, con noi, hanno la possibilità di studiare più vicino a casa".

Le lezioni sono strutturate in maniera diversa e in base al gruppo di studenti: "Spesso ci troviamo davanti persone che non conoscono assolutamente la lingua e quindi dobbiamo iniziare dall'alfabeto, altre volte, invece, abbiamo studenti con un livello culturale superiore e - aggiunge - ricordo che lo scorso anno, in classe ci sono state due studentesse romene che nel loro paese hanno conseguito la laurea in ingegneria nucleare ma il loro titolo di studio qui non è stato riconisciuto". 

Alla fine del corso, poi, gli studenti, come ogni scuola che si rispetti, sostengono un esame per il Celi, certificato europeo della lingua italiana. "Se ne occupa l'università per stranieri di Perugia, così, i compiti in classe che svolgono gli studenti vengono imbustati e spediti all'università, invece, l'esame orale, lo svolgiamo in sede". 

Entusiasmo e soddisfazione, quindi, per i volontari e soprattutto per gli studenti che proprio nella giornata di ieri hanno ricevuto l'attestatodel livello B1. E' grazie a Valeria e a persone come lei, che per gli stranieri anche il processo di integrazione diventa possibile.  

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