Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Mentre in alcuni paesi del mondo si discute circa la possibilità di inserire internet fra i diritti dei cittadini, nella nostra città, incredibilmente, ci sono ancora zone non raggiunte dall'ADSL.

La possibilità di accedere a internet attraverso una linea con velocità sufficiente è, di fatto, un diritto legato al diritto di ogni cittadino di accedere alla libera informazione così come garantita dall'art. 21 della nostra Costituzione.

Questo sembra valere per tutti, tranne che per le migliaia di residenti a Colle Prenestino. E' fondamentale un intervento deciso da parte del Comune di Roma affinché interceda con il gestore della rete per risolvere questo problema che, nel 2013, ha il sapore della vergogna.

Se l'apartheid digitale persiste, siamo tutti sconfitti. Gli esclusi dal digitale saranno più poveri, più che mai diffidenti nel progresso e non diverranno quei lavoratori specializzati o potenziali consumatori necessari per la crescita della economia di Internet. Per questo abbiamo l'obbligo di far crollare il muro tra gli inclusi e gli esclusi dal digitale.

Siamo evidentemente in uno di quei casi di digital divide o divario digitale, di cui si parla spesso con riferimento a remote località rurali. Qui ci troviamo invece nella Capitale d'Italia e proprio quando si sperimentano moderne innovazioni per rafforzare la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, attraverso consultazioni online e altri esempi di democrazia diretta, non dobbiamo permettere che la popolazione di Colle Prenestino venga tagliata fuori.

Alessandro Gori

Candidato all'Assemblea Capitolina per il Centro Democratico