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Boxe, il Tyson di Corcolle difende il titolo italiano: "Un onore essere associato alla mia borgata"

Il campione di Corcolle conferma il titolo italiano dei massimi leggeri

La cintura italiana dei pesi massimi leggeri resta in borgata. Per l'esattezza a Corcolle, il quartiere di Simone Federici. Una vittoria per decisione unanime, maturata dopo 10 riprese combattute al palaboxe Aurelio Santoro. Davanti ad un pubblico importante, ma soprattutto, davanti ad i suoi fedeli sostenitori.

Come ci si prepara ad un incontro del genere?

Io  mi alleno sei giorni la settimana, cercando d'incastrare la preparazione con il mio lavoro. Faccio il barista e di tempo libero ne ho poco, ma cerco di sfruttare la massimo ogni momento della giornata. Il che significa che se inizio alle 4 e mezza di mattina, non posso allenarmi prima della quattro del pomeriggio. Quindi la mia preparazione varia in funzione dei turni, perchè alle volte inizio più tardi al bar, e così posso andare a correre ed a fare un po' di ginnastica, prima di cominciare a lavorare. 

Lei è da poco diventato campione italiano. E' cambiato qualcosa nella sua vita quotidiana, ad esempio nel rapporto col suo quartiere? Le fa piacere essere considerato "il campione di Corcolle"?

Per quanto riguarda la mia vita, è rimasta sempre la stessa. Ogni tanto c'è qualcuno che mi riconosce e mi saluta, e questo sicuramente mi fa piacere. Come mi fa indubbiamente piacere essere associato a Corcolle. E' il mio quartiere, la borgata dove sono nato e cresciuto. Dove abito e lavoro. E quindi come potrebbe non rendermi felice?

Parliamo un po' del suo tipo di boxe. Lei un massimo leggero. E' difficile rientrare nella categoria di peso? 

No, ci riesco abbastanza facilmente. Il limite è di 91 kg, ma quando ho vinto il titolo italiano ne pesavo 89. Quindi direi che non è troppo difficile per me, restare nella categoria.

Qual è il pugile a cui si ispira ed a quale traguardo ambisce?

Il mio pugile preferito è Mike Tyson. E questo anche perchè neppure io sono un tecnico, piuttosto posso essere considerato un picchiatore. Invece per quanto riguarda il futuro, dobbiamo valutare tra un'altra difesa del titolo ed un eventuale incontro per l'unione europea. Ancora non abbiamo deciso.

Come ha festeggiato la prima difesa del titolo, lo scorso venerdì?

Nel palazzetto su 1500 spettatori, c'erano almeno 300, forse 350 persone che erano venute a tifare per me. Quindi, alla fine ho festeggiato al bar di Corcolle con loro e la mia  famiglia.

A proposito, lei viene da una famiglia di pugili. Ha inciso nella sua scelta di praticare la boxe?

Sì, mio zio Franco è stato un pugile. E' a lui che, con mio cugino Mario, ci siamo rivolti a sette anni. Gli abbiamo chiesto d'insegnarci a fare la boxe. Ho iniziato presto. E da allora è lui il mio allenatore.  

VIDEO - Boxe, Simone Federici è campione italiano: "Vittoria per la mia famiglia ma anche per la mia borgata"


 

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