Castelverde dichiara guerra alla criminalità: "Una caserma nei beni confiscati"

Dalla sicurezza di vicinato alla richiesta di realizzare una caserma nei beni confiscati alla mafia. Così i residenti di Castelverde dichiarano guerra alla criminalità. Dal comitato di quartiere, infatti, parte la richiesta al sub commissario Maria Barilà con delega ai beni confiscati di istituire proprio qui una stazione di controllo.

Furti alle case, alle macchine a anche alle scuole. Non solo, rapine e prostituzione. Ribatezzato dai residenti stessi "il far west della Capitale", il quartiere di Castelverde continua ad essere preda di atti criminali a danno dei cittadini. E proprio per ripristinare la sicurezza tra le strade di uno dei quartieri della periferia est di Roma, nel Municipio Roma VI delle Torri, nei giorni scorsi è partita anche l'iniziativa "sicurezza di vicinato". Si tratta di incontri in cui i residenti imparano a conoscersi meglio e provano ad abbattere il muro dell'omertà, "un'alternativa democratica alle inaccettabili ronde".

Ma non è tutto. Il comitato di quartiere chiede ora al sub commissario Maria Barilà, con delega ai beni confiscati alla mafia, di trasferire proprio qui a Castelverde una stazione di controllo. 

"Da solo il nostro quartiere conta oltre 30mila abitanti e dipende dalla stazione dei carabinieri di San Vittorino - fa sapere Andrea De Carolis, presidente del comitato di quartiere di Castelverde - che da sola copre un territorio vastissimo". E in riferimento alla stazione di San Vittorino aggiunge: "Questo edificio in affitto dovrebbe essere abbandonato e molte volte siamo stati vicini ad avere la nuova caserma a Castelverde ma ancora non ci siamo riusciti nonostante la volontà di tutti". Infine la richiesta: "Destinare i beni confiscati alla mafia a questa destinazione - conclude De Carolis - sarebbe una risposta a tutti i cittadini che chiedono più sicurezza".