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Colle Prenestino ostaggio delle auto: aumentano i residenti, non le strade

Da Colle Prenestino un vero e proprio grido d'allarme alle istituzioni affinchè intervengano all'incrocio delle quattro strade: "Viviamo con l'incubo di prendere l'auto"

Un chilometro e mezzo di strada che rende un quartiere ostaggio delle auto. Succede a Colle Prenestino a causa della vicinanza dell'incrocio, comunemente definito 'delle quattro strade'. Dall'uscita del raccordo, nel punto in cui si incontrano via Prenestina, via dell'Acqua Vergine e via di Torrenova le auto si paralizzano e il traffico è continuo, soprattutto nelle ore punte. Questo fenomeno porta molti automobilisti a percorrere strade parallele come viale Nusco e via Pagani, interne a Colle Prenestino, generando il caos.

Da qui, quindi, parte un vero e proprio 'grido d'allarme' dei residenti del quartiere esasperati dalla presenza di veicoli che spesso non rispettano i sensi di marcia. A raccontare l'Odissea è Pasquale Gallinelli, presidente del comitato di quartiere. "Il tratto di strada che dall'uscita del raccordo porta all'incrocio non subisce interventi di riqualificazione da oltre 50 anni", afferma Gallinelli. Inoltre: "La popolazione è aumentata e anche il numero delle auto, soprattutto in relazione alla nascita del quartiere Nuova Ponte di Nona, pertanto dalle 5 del mattino fino alle 21 siamo ostaggio del traffico".

Non solo. Ad aggravare la situazione anche il defluire del traffico all'interno del quartiere: "Tra le strade di Colle Prenestino, per percorrere circa 700 metri ci impieghiamo almeno 20 minuti e le auto che vi transitano commettono anche delle inflazioni". A questo proposito spiega: "Mi sono ritrovato spesso a sollecitare l'intervento dei vigili per segnalare veicoli che procedono in senso di marcia inverso, mettendo così a rischio anche l'incolumità dei residenti". Tante le richieste di intervento effettuate fino ad ora cadute nel vuoto. "Abbiamo chiesto alle istituzioni di intervenire ma fino ad ora solo promesse - continua Gallinelli - viviamo con l'incubo di uscire di casa e prendere l'auto". 

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