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Ponte di Nona Ponte di Nona / Viale Francesco Caltagirone

Ponte di Nona, l'aumento del pedaggio finisce in Parlamento: "Ingiustizia che va sanata"

Orfini: "Che a Ponte di Nona si debba pagare il pedaggio è già discutibile, che addirittura lo si aumenti è assurdo". "Gennaro Migliore sub commissario Pd alle Torri: "E' intollerabile che i cittadini debbano pagare per spostarsi nella loro città, a giorni depositerò interrogazione in Parlamento"

Dieci centesimi di aumento, la rabbia dei residenti e l'indignazione del mondo politico. E' quanto sta succedendo in queste ore nel quartiere Ponte di Nona, dove in seguito all'annuncio dell'aumento dell'8,3% della tariffa autostradale della A24, i residenti del quartiere, a nome del presidente del comitato Bruno Foresti hanno dichiarato a RomaToday: "Meglio diventare una municipalità a parte". Ma non solo.

Anche il mondo politico ritiene l'aumento del pedaggio "Un'ingiustizia che va sanata". Con queste parole, infatti, il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini ha cinguettato il suo disappunto su Twitter, precisando: "Che a Ponte di Nona si debba pagare il pedaggio è già discutibile, che addirittura lo si aumenti è assurdo". A fare eco alle parole di Orfini anche Gennaro Migliore che ha annunciato persino la presentazione di un'interrogazione parlamentare. Anche il gruppo consiliare Pd del Municipio delle Torri ha definito 'intollerabile' l'aumento, chiedendo, appunto, ai parlamentari di riferimento di farsene carico per risolvere 'questa stortura'. Si oppone anche Daniele Pinti, consigliere al Municipio VI. 

L'aumento delle tariffe autostradali riguarda molte delle tratte della Penisola, a Ponte di Nona, però, fa ancora più male perché i residenti non hanno un'alternativa sicura alla A24. Ponte di Nona, infatti, oltre che martoriato per l'assenza di servizi importanti, è un quartiere anche danneggiato dalla carenza di mezzi pubblici. I residenti, tuttavia, pur non volendo percorrere l'autostrada A24 e pagare, come nel caso di un lavoratore pendolare, 2.60 euro al giorno di casello, sono costretti a percorrere la 'strada della morte', la già nota via di Salone, impraticabile per buche, mancanza di illuminazione e manto stradale dissestato. O via Collatina "che la mattina si trasforma in una distesa di auto impenetrabile". E se i soldi per mettere in sicurezza via di Salone non ci sono, i residenti di Nuova Ponte di Nona, sono costretti ora anche a pagare l'aumento del casello del tratto urbano della tangenziale est per non rischiare la vita. 

DARIO NANNI - Chi si è sempre occupato della vicenda, anche quando il pedaggio sembrava dovesse estendersi a tutto il tronchetto, è l'ex consigliere democratico in Campidoglio Dario Nanni: "E' l'ennesimo affronto ai cittadini del quadrante Est di Roma e della Città Metropolitana. In passato con diversi comitati territoriali e insieme ai tanti cittadini del quadrante Est, abbiamo cercato di far chiarezza su questo iniquo pedaggio, a partire dalla realizzazione delle complanari,, che nascevano come un'opera pubblica, che doveva essere finanziata da Stato, Regione, Comune e dall'allora Provincia". "Nelle commissioni che ho convocato e negli incontri effettuati", racconta Nanni, ci è stato ripetuto, dai vari responsabili intervenuti, che la realizzazione delle complanari, è da considerarsi intervento pubblico solo in parte, essendo stata finanziata anche con fondi privati. Sulla base di questo, anni fa, probabilmente nel 2009, era stato stipulato un'accordo, tra il Governo di quel periodo e chi avrebbe gestito quell'autostrada, sulla base del quale erano stati installati i caselli per il pedaggio".  Quindi l'ex consigliere attacca: "A questo punto, visto che ad oggi i vari organi interessati, non hanno mai risposto nel merito alle mie richieste ufficiali, recapitate e protocollate, mi chiedo se su questa vicenda non ci sia un vincolo così importante, tanto da dover considerare il pedaggio di questa autostrada come un vero e proprio segreto di Stato. Mi auguro che visto il clamore che sta creando questa ingiusta gabella, si faccia chiarezza e qualcuno risponda sulle responsabilità di questa vicenda che doveva essere un servizio per i cittadini ed è diventata un'ulteriore tassa".

GENNARO MIGLIORE - Il sub commissario Pd alle Torri Gennaro Migliore annuncia: "Visto che è intollerabile che i cittadini debbano pagare per spostarsi nella loro città raccolgo l'invito del gruppo PD del VI municipio e sto già facendo predisporre una interrogazione che a giorni depositerò in Parlamento". Migliore, inoltre, si è detto pronto ad incontrare il comitato di quartiere "per approfondire la situazione e trovare una soluzione".

PD ALLE TORRI -  "Apprendiamo con sconcerto dell'aumento spropositato, il più alto in Italia, della tratta autostradale dell'a24 tra Ponte di Nona e Roma centro entrato in vigore nel 2016, che penalizzerà ancora una volta i residenti del VI municipio che utilizzano questa tratta per spostarsi e molto spesso per andare al lavoro", esordisce, invece, Mariano Angelucci, capogruppo Pd alle Torri. "Questo aumento è intollerabile ed è arrivato il momento che una volta per tutte si metta mano a questa stortura che sta penalizzando cittadini romani che devono spostarsi per circolare nella loro città". Da qui l'appello: "Chiediamo pertanto subito ai nostri parlamentari, che siamo sicuri se ne faranno carico, di intervenire immediatamente per ridurre l'aumento nella media Italiana e di lavorare per trovare le coperture economiche per esentare i residenti romani dal pagamento del pedaggio. 
Noi stiamo con i cittadini in questa 'battaglia' di civiltà".

MINISINDACO SCIPIONI - "E' ora di dire basta al pedaggio autostradale del casello a Ponte di Nona. Il pedaggio autostradale della autostrada Roma-L'Aquila per il casello di Ponte di nona va eliminato", ha dichiarato il minisindaco alle Torri. "Ritengo che sia opportuno occuparsi in modo specifico dei pedaggi che sono a carico degli abitanti dei paesi limitrofi, per lo più pendolari con la capitale, che ogni giorno si recano a Roma per esigenze lavorative o di studio, continua Scipioni che si è già rivolto a parlamentari del centro sinistra". Poi conclude: "Inoltre entro il mese di gennaio unitamente ai comitati presenti sul VI Municipio e ai Sindaci dei comuni limitrofi sarà composto un tavolo per porre in modo forte ed unitario il problema".

DANIELE PINTI - "Ci opponiamo con forza a chi vuole continuare a tassare i cittadini romani che quotidianamente sono obbligati, per via del traffico delle consolari e dei mancati piani regolatori, a passare attraverso le barriere di Roma est e del tratto urbano dell’A24", dichiara Daniele Pinti, consigliere alla Torri. Definisce, inoltre, un 'salasso' l'aumento del pedaggio: "Ogni giorno migliaia di cittadini che risiedono a Tivoli e Castel Madama, ma anche di Ponte di Nona, Finocchio, Borghesiana, Villaggio Prenestino, solo per citare alcune città e quartieri, spendono dai due ai sette euro per andare a lavorare o andare a prendere i propri figli a scuola, aumentare anche solo di dieci centesimi questo già scandaloso salasso sarebbe semplicemente oltraggioso": E su quanto farà, Pinti annuncia: "Dopo essermi già relazionato con alcuni amministratori di Tivoli e Castel Madama, ho deciso che organizzerò personalmente un tavolo interistituzionale con gli amministratori delle aree interessate e gli organi competenti del VI Municipio, Roma Capitale e Ministero delle Infrastrutture per scongiurare questa ipotesi. A costo di fare le barricate insieme ai romani, questa battaglia politica non ci vedrà inermi”.

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