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Ponte di Nona Ponte di Nona / Via delle Cerquete

Cadavere nel casolare, invisibile nella società ma non ai residenti: "Lo abbiamo aiutato per anni"

Petru Bancu viveva in una cabina elettrica in via Liberti prima di trovare rifugio nella struttura di via delle Cerquete

È una storia di emarginazione sociale e sofferenza quella di Petru Bancu, l’uomo ritrovato cadavere nel casolare abbandonato di via Delle Cerquete lo scorso 21 agosto. Ma è anche il racconto di una Roma solidale che non si volta dall’altra parte e che invece di indignarsi offre cibo e coperte. 

Per tre anni ha vissuto in una cabina elettrica di via Liberti 

“Tre anni fa si era accampato in una cabina elettrica di via Liberti, tra i nostri palazzi e il blocco di cemento – ha raccontato al nostro giornale Gianluca, uno degli inquilini delle palazzine collocate lungo la strada – lo conoscevamo tutti, abbiamo cercato di aiutarlo e abbiamo chiamato i soccorsi quando stava male”.

Un quartiere solidale 

I residenti di via Liberti all’uomo “invisibile”, di cui conoscevano solo uno dei tre nomi ma non la storia vissuta nei suoi 55 anni di età, hanno donato cibo e coperte perché la cabina elettrica di via Liberti è stata l’unica dimora per tanto tempo. “Spesso era ubriaco e inveiva contro le persone – ha continuato a spiegare Gianluca – e questi atteggiamenti dividevano i residenti perché alcuni avevano paura di possibili reazioni incontrollate o di trovarlo ubriaco, magari di notte”. In via Liberti sono arrivati gli uomini della polizia locale, i volontari della Croce Rossa Italiana e quelli di Sant’Egidio ma Petru ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di aiuto e di assistenza sociale. 

Cadavere a Colle degli Abeti

“Non si vedeva in giro da tempo”

Quando i residenti di via Liberti hanno letto del ritrovamento di una cadavere nel casolare abbandonato di via Delle Cerquete non hanno avuto nessun dubbio: “Eravamo certi fossi lui, un epilogo triste ma anche annunciato considerate le condizioni in cui viveva”. Di tanto in tanto con Petru hanno scambiato qualche chiacchiera, lo hanno invitato a restare calmo e non dare in escandescenza. Con lui una inquilina della strada, di nazionalità romena, aveva parlato spesso e si era anche interessata presso il consolato per trovare una via d’uscita a quella emarginazione. Petru rimarrà un invisibile agli occhi di molti, un senza fissa dimora che non ce l’ha fatta, quello che non resta invisibile è la solidarietà di un quartiere. (IL VIDEO)

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