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Ponte di Nona Ponte di Nona / Piazza Attilio Muggia

Ponte di Nona: 400 persone in strada a favore della legalità

Ieri mattina i residenti hanno manifestato contro i fumi tossici del campo rom di via di Salone e l'occupazione di via Cerruti

Gli abitanti di Ponte di Nona sono scesi in strada, ieri mattina, per manifestare contro gli incendi dolosi del campo rom di via di Salone e l’occupazione di via Valentino Cerruti. La manifestazione, che ha coinvolto circa 400 persone e che ha visto la partecipazione dei comitati di quartiere, è stata organizzata dall’Associazione Volontari di Sicurezza, che collabora con le Forze dell’ordine vigilando sulla zona. corteo 2-2-2

I RESIDENTI “LEGALI” DI VIA CERRUTI: “VIVIAMO BLINDATI E CONTROLLATI” - “Questa è un’iniziativa a favore di chi ha diritto alla casa – spiega Michelangelo, membro del comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona –. Non siamo contro gli zingari. Ho acquistato casa due anni fa in un’edilizia residenziale e oggi vivo praticamente blindato nella mia palazzina: abbiamo paura a scendere in strada. Riceviamo sfottò continui da parte degli occupanti, che ci chiamano ‘fascisti’ e ‘pariolini’. È normale essere appellati in questo modo perché abbiamo fatto sacrifici, accendendo un mutuo per comprare casa? Quando sono arrivate le famiglie ad aprile, quello stabile non era ancora stato dichiarato agibile. Se effettivamente il palazzo occupato verrà destinato ad abitazioni popolari, costituiremo una class action contro Caltagirone, che ha fatto un esposto per lo sgombero immediato delle famiglie. È stato compiuto un reato, secondo l’articolo 633 del codice penale sulla ‘invasione degli edifici pubblici e privati’. La questione dei roghi tossici riguarda tutta Roma e aspettiamo l’intervento delle autorità. Abbiamo fiducia nelle istituzioni. L’Avs ci sta dando una mano”.

“Abito nel palazzo accanto quello occupato – prosegue Andrea –: a parte le provocazioni, ci sentiamo controllati: ‘i cittadini illegali’ guardano quello che fai, quando entri ed esci di casa. Ho visto persone accedere e allontanarsi poi dalla palazzina, mentre trasportavano cucine e mobili nuovi: probabilmente le famiglie che abitano lì non sono sempre le stesse. Hanno I-Phone, climatizzatori, macchine nuove. Come fanno ad essere indigenti? Non so se vivono anche nei garage. Gli appartamenti di via Cerruti sono stati gli ultimi ad essere costruiti a Ponte di Nona: e questi stabili, tra crisi economica e occupazione, hanno subito una svalutazione sul mercato immobiliare di circa il 30-40 percento. Un mese fa hanno provato ad occupare un altro palazzo, ma le Forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente”. 

GRASSO: “SONO QUI IN DIFESA DELLA LEGALITÀ" - Alla manifestazione ha partecipato anche il consigliere municipale del Pd, Daniele Grasso, presidente della Commissione Servizi Sociali e Sanità. “Sono qui in difesa della legalità e per stare accanto ai miei amici di Ponte di Nona – spiega Grasso –. Però voglio precisare che l’Avs si sono mobilitati contro i roghi solo dopo l’avvento della nuova Amministrazione: il comitato di quartiere invece ha sempre lottato per questa causa”. corteo 3-2-2

SANTORI: “I CITTADINI CHIEDONO SOLO IL RISPETTO DELLE REGOLE" - “Quando ero presidente della Commissione sicurezza – afferma Fabrizio Santori (La Destra), consigliere della Regione Lazio, presente ieri al corteo –, avevo chiesto maggiori controlli nei campi rom. Oggi noto un lassismo in merito a questa situazione. L’illegalità si è moltiplicata. Chiederò alla Commissione Ambiente di convocare l’Amministrazione comunale per realizzare un piano di intervento. I cittadini chiedono solo il rispetto delle regole. Bisogna bloccare i sistemi di vendita di rame e ferro ed espellere chi commette reati, chi non ha residenza e lavoro, come afferma la normativa europea e come avviene già in diversi Paesi europei. Il Piano nomadi aveva stabilito un tetto massimo di rom che potevano essere ospitati dalla Capitale: 5-6mila, oltre quello la situazione non è più sostenibile”.

PRIRINA: “QUESTA BATTAGLIA NON HA COLORE POLITICO” - “Gli obiettivi dell’iniziativa sono stati raggiunti – conclude Franco Pirina, presidente dell’Avs –: abbiamo svolto un buon lavoro di sensibilizzazione. Faremo pressione sulle istituzioni. So che il Prefetto si sta muovendo, dopo aver ricevuto, nei giorni scorsi, la mia lettera. Voglio rispondere anche alle critiche che qualcuno ha avanzato nel corso e a seguito della manifestazione di ieri per la presenza di alcuni rappresentanti di Forza Nuova, che hanno cantato l’inno nazionale. Ci hanno bollati come ‘fascisti’ . Siamo scesi per strada per una manifestazione pacifica e apartitica. È vero che appartengo ad un’area della destra democratica, ma questa battaglia non ha colore politico. E il colore delle maglie e dei palloncini ha lanciato proprio questo messaggio. Durante il corteo, abbiamo applaudito tutte le Forze dell’ordine presenti, che rappresentano un punto di riferimento per il quartiere”.

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