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"Chiudiamo la baraccopoli in via di Salone", il Municipio VI vota compatto la mozione del centrodestra

Approvata all'unanimità la mozione presentata dal gruppo Fratelli d'Italia per chiedere la chiusura della baraccopoli di via di Salone. La replica dei pentastellati: "E' un documento senza simboli"

Sulla chiusura della baraccopoli di via di Salone, nel quartiere Nuova Ponte di Nona, i consiglieri del Municipio Roma VI delle Torri sono tutti d'accordo. E' stato votato all'unanimità questa mattina, mercoledì 1 dicembre, nei locali di viale Cambellotti, la mozione presentata dal gruppo Fratelli d'Italia.

Non è la prima volta che il centrodestra delle Torri chiede la chiusura della baraccopoli di via di Salone. Già durante lo scorso mese di luglio, il capogruppo di Fratelli d'Italia, Nicola Franco, presentava un ordine del giorno con cui metteva in luce le carenze igienico-sanitarie della baraccopoli e ne chiedeva l'immediata chiusura. Alla base delle motivazioni anche la mancanza di sicurezza, il fenomeno legato ai roghi tossici che mette in ginocchio gran parte dei quartieri che risiedono nella zona di Ponte di Nona e infine lo sversamento dei rifiuti.

"Con grande soddisfazione annunciamo che durante la seduta odierna del Consiglio del Municipio VI sono stati approvati all’unanimità due provvedimenti presentati da Fratelli d’Italia", dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Ghera, capogruppo FdI-An in Campidoglio, e Nicola Franco, stesso incarico al Municipio Roma VI. "Si tratta di un ordine del giorno che prevede la chiusura del campo nomadi di via di Salone, situazione più volte da noi denunciata per la presenza all’interno del villaggio di microcriminalità, incendi tossici e discariche a cielo aperto, e inoltre di una mozione in cui si chiede di escludere questo municipio dal bando della Prefettura di Roma in merito all’accoglienza di nuovi migranti sul territorio capitolino", proseguono.Sui contenuti delle mozioni approvate nel consiglio di oggi: "Le proposte avanzate da Fdi sono state approvate all’unanimità anche altre volte, è già accaduto infatti in occasione delle mozioni per la chiusura delle moschee abusive e dei bangla market dove sia il Pd che il M5S hanno accolto, approvandoli, i nostri documenti - proseguono - Ciò conferma non solo la grande capacità di Fratelli d’Italia di saper intercettare le necessità dei cittadini ma dimostra anche la validità, in termini di contenuti, dei nostri provvedimenti", concludono.

LA REPLICA DELLA MAGGIORANZA - "L'ordine del giorno approvato all'unanimità non è quello presentato dal centrodestra - spiega Laura Arnetoli, capogruppo del movimento cinque stelle in consiglio - si tratta invece di un documento senza simboli". Arnetoli commenta dunque il procedimento che ha portato poi all'approvazione del documento: "Sia noi che il centrodestra abbiamo presentato un ordine del giorno, il nostro più completo non sarebbe stato votato da loro così abbiamo fatto una conferenza di capigruppo ma solo in virtù di uno spirito di collaborazione perché abbiamo i numeri necessari per votare solo i nostri documenti". Durante la riunione quindi viene scritto un nuovo odg che non porta nessun simbolo di partito: "E' stata una scorrettezza da parte del gruppo Fratelli d'Italia "spacciare" per proprio il documento - conclude Arnetoli - quello approvato sancisce il superamento progressivo della baraccopoli di via di Salone e nel frattempo l'intensificazione della sicurezza dinanzi al campo".

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