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Tor Bella Monaca Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti

Inchiesta Ribalta festival, la replica e le contraddizioni degli organizzatori

999 Contemporary affida a facebook il commento all'indomani della nostra inchiesta: una versione diversa rispetto a quella fornita nell'intervista resa a RomaToday e anche al Dipartimento del Comune di Roma

All’indomani della pubblicazione della video-inchiesta sulla nostra testata dal titolo “Estate romana a Tor Bella Monaca, chi l’ha vista?” l’associazione 999 Contemporary tirata in ballo sforna una sua versione ad uso e consumo dalla platea di facebook.

I "veri" murales sono stati realizzati nel 2018

Una versione diversa sia rispetto all’intervista rilasciata a noi di Roma Today, sia rispetto alla rendicontazione presentata in Comune e in forza della quale ha ricevuto 28mila euro. Il primo punto di questa versione è relativa a: “I 28.000 euro hanno finanziato 3 dipinti alti come palazzi. Ho chiamato a Tor Bella Monaca due dei più grandi artisti italiani e gli ho messo vicino un giovane della comunità locale di grande talento, cercando così di dargli un’opportunità”.  Le tre foto però si riferiscono ai tre murales che sono stati realizzati nel 2018, a distanza di mesi dalla rendicontazione del 2017. Murales dei quali non si conosce ancora il costo perché come da legge la rendicontazione deve pervenire entro il 31 gennaio. L'associazione però sostiene essere stati pagati con quei 28.000 euro.

Rispetto a questo ci sono diverse imprecisioni: è evidente che i murales sono stati realizzati nel 2018 e non nel 2017, anno della rendicontazione. Questo ci sembra incontestabile. Ammettendo però che i 28.000 euro, incassati nel 2017, siano stati spesi nel 2018, la rendicontazione in base in cui sono stati ottenuti riporta attività, opere ed eventi (tra l'altro mai realizzati) e per i quali sono state prodotte fatture. Nei fatti il post o contiene una bugia (i murales sono stati fatti con i 28.000 euro) oppure è un'ammissione indiretta di una falsa attestazione nel 2017. In entrambi i casi la 999Contemporary dovrebbe dare ulteriori spiegazioni.

Scuole: scompare il liceo Amaldi, compare l'istituto di via Acquaroni

Nello sfogo su facebook non c’è nessun cenno alla partecipazione del liceo Amaldi al Festival Ribalta che invece nella relazione prodotta in Campidoglio da 999 risulta tra i protagonisti della prima annualità. Compare invece l’istituto di via Acquaroni, la scuola di Tor Bella  Monaca però non figura tra i partner indicati nella relazione 2017. Qui, si sarebbero svolti “laboratori di giornalismo e arte con l’aiuto dell’associazione El Chentro. Per portare lo spirito critico e lavorare sull’immaginazione delle generazioni future”. 

"Iniziative presso il Polo ex Fienile mai autorizzate"

Il post racconta anche di un incontro presso l’ex Fienile di Tor Bella Monaca “tra presidenti di municipio di territori difficili in tutta Italia, che a dispetto di quanto sostiene tale Stasolla, si sono incontrati presso l’ex Fienile per una giornata di confronti. Immaginate? C’erano i rappresentati istituzionali di Tor Bella Monaca, Scampia, Zen di Palermo, Vittoria di Bari”. Questo nonostante il presidente di Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla tirato in ballo da Antonelli, abbia dichiarato che all’interno della struttura non siano mai state autorizzate iniziative legate al progetto Ribalta Festival. Il post cita anche il “laboratorio del prof. Careri di Roma Tre che è venuto a Tor Bella Monaca per portare idee sulla filosofia del vivere la città”. Il laboratorio è avvenuto però nell’anno 2018 e si è svolto presso il centro sociale di largo Mengaroni. Dello stesso laboratorio non c'è traccia nella relazione del 2017.

"Laboratori di City curating". Nomi altisonanti senza dettagli

Le altre attività raccontate nel lungo post non sono state però riportate nella relazione finale. Si tratta di “laboratori di City curating per insegnare ai ragazzi a curare la città, e trasferirgli le conoscenze per fare l’arte murale”. Anche i dettagli sono molto vaghi in questa descrizione. Dove si sono tenuti? Ad opera di chi? Inoltre ha aggiunto: “La produzione di un libro fotografico sul quartiere e alcune attività per cercare di uscire da un ginepraio burocratico che coinvolge una biblioteca e un bocciodromo che formalmente non esistono e tante altre cose” di cui però ad oggi non c’è traccia. 

Tra queste attività elencate sono stati realizzati e rendicontati per il 2017 i “due spettacoli teatrali gratuiti sul tema della legalità della compagnia di Rebibbia, quelli premiati a Berlino per “Cesare deve morire” . 

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