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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Gli "scipioniani" del Pd snobbano Orfini: "Tra 3 mesi ci ricandidiamo"

Troppi 'sembrerebbe' salvano Scipioni. All'indomani del voto contrario alla mozione di sfiducia al numero uno di Viale Cambellotti si ragiona su cosa fare alla prossima tornata elettorale

La mozione di sfiducia a Marco Scipioni, presidente del Municipio Roma VI delle Torri, non passa. Tutti i consiglieri, quindi, saranno al loro posto per i prossimi tre mesi, qualcuno, intanto, pensa già alla poltrona della prossima tornata elettorale. Un clima più disteso quello che si respira all'indomani del voto nei locali di viale Cambellotti. Una maggioranza diversa che nei fatti, partita come centro sinistra, si è ritrovata ieri sorretta anche dal centro destra.

Già perché ad esprimere parere contrario alla mozione di sfiducia, non sono stati solo gli eletti nelle file del Pd. Dodici consiglieri, nel lungo pomeriggio di ieri, hanno detto 'No' alla sfiducia. Scipioni, Consolino, Criscuolo, Giammarini, Gidaro e Pelone, i consiglieri della Lista Marino, ovvero Argenti, Mattei e Sbardella, Reali del Psi e infine Breccia e Colagrossi di Ncd, hanno sorretto l'amministrazione Scipioni. Cosa faranno tra tre mesi, o poco meno, gli scipioniani?

MAURIZIO MATTEI – "Non mi ricandido come già annunciato nel 2013 ma continuerò a fare politica come ho sempre fatto", ha dichiarato Maurizio Mattei della Lista Civica. Sulla mozione di sfiducia a cui ha risposto con un chiaro 'no', sottolinea: "Si è trattato di una sfiducia inesistente, portata in aula con 'sembrerebbe' sostenuta da motivazioni senza senso". E nello specifico chiarisce: "Non ho votato perché si parlava di Rocca Cencia, ed è una bufala perché il consiglio ha votato già un ordine del giorno in cui ha palesato il proprio No a Rocca Cencia". Come presidente della commissione Lavori Pubblici ha poi aggiunto: "In quanto alla manutenzione ordinaria contestata nella mozione, si dovrebbero sfiduciare i presidenti di tutti i Municipi perché si aspetta per tutti la firma di Tronca al bilancio così da iniziare i lavori". Inoltre: "Non sono mai stato chiamato da nessuno per un confronto e - in riferimento a quanto dichiarato da Orfini nelle ultime ore precisa - Alcune dichiarazioni mi ricordano molto fascismo, spero che qualcuno faccia capire al commissaro di non assumere un atteggiamento da padre-padrone". 

PASQUALE GIDARO – "L’intenzione è quella di ricandidarsi ma ci sono molti aspetti da valutare", ha dichiarato il consigliere Gidaro. Intanto, in merito alla mozione di sfiducia ha aggiunto: "L’ho ritenuta infondata per tanti motivi, soprattutto perché non aveva un alto profilo politico, non poneva una responsabilità politica tale da giustificare una mozione, inoltre, le problematiche espresse riguardano un po’ tutti i municipi, il commissario ha protratto una serie di cose e di tempi". 

AMBRA CONSOLINO –  "Il mio impegno è quello di continuare in questa direzione anche dopo la formazione acquisita in questi anni, rimettendomi al servizio dei cittadini", ha dichiarato la presidente del consiglio municipale delle Torri. Sulla mozione poi: "La mozione era molto povera di contenuti e di spessore, basati tutti sul 'sembrerebbe' e gli atti citati non erano stati neanche votati dal primo firmatario, non c’erano sussistenza e spessore". Su quanto ribadito dal commissario Orfini in questi mesi, in merito alla ‘cacciata’ dal Pd, la Consolino puntualizza: “Non ci è mai arrivata nessuna comunicazione, siamo ancora nel partito democratico". 

CARMINE GIAMMARINI – "Sono un uomo di sinistra e sono dentro il Pd, pertanto, ho intenzione di ricandidarmi con il Pd - ha dichiarato il capogruppo Pd di Scipioni - non sono mai stato sfiduciato in aula o con atti del partito". Sul sul voto, ovviamente contrario alla mozione, ha spiegato: "Una mozione di sfiducia che non aveva nessun significato, piena di falsità a proposito di scuole e di ecodistretto, stiamo lavorando alacremente e tanto faremo ancora". 

CLAUDIA COLAGROSSI –  "Ho intenzione di candidarmi al Comune di Roma se ci saranno un percorso e un disegno politico", ha precisato il capogruppo del Nuovo Centro Destra che ha votato 'no' alla sfiducia. "Non si tratta di un cambio di casacca - ha puntualizzato Colagrossi - ma siamo convinti che a distanza di pochi mesi dalle elezioni abbia più senso rimanere che aspettare un nuovo commissario, soprattutto ora che dovrà essere approvato il bilancio e potremo iniziare a lavorare nei territori". In quanto al Pd aggiunge: "Il Pd ha dimostrato la sua debolezza a livello municipale e a livello nazionale". 

DANILO REALI - "Per ora siamo nella fase di spettatori, la mia candidatura è in ballo se ci sarà un progetto - ha dichiarato il consigliere Reali che sulla mozione di sfiducia ha poi aggiunto - Non c'erano i presupposti per una mozione di sfiducia, credo che sia stata fatta più per garantire un posto a loro alla prossima tornata elettorale che per il bene del Municipio". 

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