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Tor Bella Monaca, parla il disabile aggredito: "Non accetto le scuse, andrò fino in fondo"

Paolo Girardi, il disabile aggredito ieri a Tor Bella Monaca, ha rilasciato le sue dichiarazioni: Non ci si comporta così come gli animali per uno scambio di persona. E' assurdo. Se viene a chiedermi scusa, penso che non le accetterò"

"Mi ha scambiato per qualcun altro. Non mi ha dato neanche il tempo di reagire che subito ha iniziato a picchiarmi. Non ci si comporta così come gli animali. E' assurdo, sembrava una scimmia ".  Queste le parole all'Ansa di Paolo Girardi, il disabile trentottenne aggredito due giorni fa a Tor Bella Monaca.

Paolo ora si trova ricoverato nella casa di cura Villa Betania con 40 giorni di prognosi, e da lì racconta: "Non prendo la mia macchina da mesi, perché non ho i soldi per pagare l'assicurazione, quindi non posso aver graffiato io la sua macchina". "Io conoscevo di vista quel ragazzo – aggiunge - perché abita in un palazzo vicino all'asilo nido dove porto mia figlia. Lì abita anche una coppia di amici che frequento e ci siamo più volte incrociati per le scale. Non ci salutavamo - ha concluso - però lo conoscevo di vista".

"E' arrivato a bordo della sua C3 nera. E' sceso e venendomi incontro mi ha detto: 'Tu mi hai graffiato la macchina'. Poi, senza darmi il tempo di spiegare, mi ha tirato quattro pugni in faccia vicino all'occhio sinistro. Ho sentito del ferro quando mi ha colpito - ha aggiunto Paolo toccandosi l'occhio tumefatto - doveva avere degli anelli. Quando sono caduto a terra pensavo che mi avrebbe preso a calci ma invece è scappato via sgommando sulla sua auto. Avrà pensato che ero morto".

Paolo, 38 anni e una disabilità agli arti che non gli consente di fare sforzi o prendere pesi racconta: "Lavoro part-time in un'impresa di pulizie, la Multiservizi. Mia moglie é disoccupata e ho una figlia, Tatiana, di due anni e mezzo".

Dopo la dichiarazione rammaricata dell'aggressore, che si dice pronto a portare le sue scuse in ospedale, Paolo ha risposto: “ Voglio andare fino in fondo a questa questione. Non è possibile essere ridotti così per uno scambio di persona. Se viene a chiedermi scusa, penso che non le accetterò”.

La madre di Paolo, fortemente scossa per quanto accaduto al figlio ha detto: “Un centimetro più su e avrebbe colpito la tempia. Quei pugni potevano ucciderlo. Quando si parla di abbattere Tor Bella Monaca - ha aggiunto - io dico che deve bruciare con tutte le persone che ci stanno dentro. Ma questo lo dico solo perché sono arrabbiata. Non è possibile vedere un figlio conciato in queste condizioni per non aver fatto nulla".

I medici gli hanno dato 40 giorni di prognosi e sabato dovrà sottoporsi ad un intervento per la ricostruzione dello zigomo tramite una placca.
 

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