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Dopo la cacciata dal Pd di Scipioni e i "ribelli", il vice presidente Alveti fa chiarezza

Un botta e risposta tra il vice presidente del Municipio VI e la commissione garanzia del Pd regionale: "Non sono iscritto al partito dal 2015 e chiedo una modifica della sospensione"

Dopo la sospensione dal partito democratico di Marco Scipioni e dei consiglieri "ribelli", il vice presidente del Municipio Roma VI delle Torri, Vittorio Alveti, chiarisce la sua posizione. Non ha rinnovato la tessera del Partito e, quindi, non ne fa più parte dal 1 gennaio 2015, pertanto, ha chiesto alla commissione regionale garanzia Pd Lazio, di apportare una dovuta modifica alla delibera di sospensione. Non solo. Alveti chiede anche che il suo "depennamento" dalla delibra venga reso noto così come lo è stata la sospensione. 

Un botta e risposta tra il vicepresidente Alveti e la commissione garanzia, dunque. Durante i giorni scorsi, infatti, Alveti ha chiesto alla commissione di essere depennato dalla delibera che lo vede fuori dal Pd. In seguito ai dovuti accertamenti, poi, la commissione ha risposto in maniera positiva, ma ad oggi ancora nessun riscontro. Pertanto, il vicepresidente del Municipio Roma VI delle Torri, chiede anche, alla stessa commissione, non solo di essere celere ma anche di diffondere la notizia così come ha fatto per l'"epurazione". 

Infine, Alveti aggiunge: "Rbadisco la mia solidarietà, da cittadino libero da vincoli e da condizionamenti, al Presidente Marco Scipioni, ai colleghi della Giunta e ai Consiglieri, ritenendo profondamente ingiuste le accuse mosse agli stessi dal Commissario Romano del PD e per le quali si concretizzano le sanzioni comminate dalla Commissione Garanzia PD Lazio". 

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