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I ribelli del VI municipio pronti a portare Orfini in tribunale: "Lo denunciamo"

Non ci stanno alle parole di Orfini. Gli scipioniani del Pd partono all'attacco e minacciano di denunciare il presidente del Partito Democratico

All'indomani della votazione della mozione di sfiducia in aula al Municipio delle Torri, il presidente del Pd Matteo Orfini ha usato parole chiare e dirette attraverso il suo profilo facebook. Orfini, di fatto, ha considerato fuori dal Pd, chi non ha votato a favore della mozione, salvando Scipioni. Alle sue parole e a quelle degli ultimi mesi, gli Scipioniani replicano con toni forti. 

"Siamo pronti a denunciare il commissario del Partito Democratico Matteo Orfini per difendere la nostra onorabilità e stiamo valutando tutti i profili con i nostri legali – è quanto fanno sapere i consiglieri e gli assessori del PD del Municipio VI – inaccettabile è infatti l’assunto per il quale l’amministrazione municipale sarebbe stata gestita in modo padronale e assai poco trasparente". 

Poi aggiungono: "Ancora di piu’ risulta lesiva della nostra dignita’ personale e della nostra onorabilità l’asserzione secondo la quale si sarebbe messo alla porta ‘chi pensava che si potesse gestire un partito clientelarmente e chi amministrava le istituzioni facendo dell’opacita’ una regola', come dichiarato da Orfini". Gli scipioniani spiegano ancora: "Tutto cio’, e' falso come dimostrato in aula e lede decisamente la nostra persona. Nessuno di noi ha mai amministrato in modo non trasparente e in modo padronale’ ma, al contrario, ha gestito la cosa pubblica con risultati che oramai sono sotto gli occhi di tutti". Inoltre, puntualizzano: "Se il commissario Orfini sa di illeciti legati ai nostri comportamenti informi l’autorità giudiziaria e la faccia finita con gli insulti e le minacce e si occupi degli altri territori e di tutte quelle persone presenti nelle liste della magistratura e denunciate nell'inchiesta 'mondo di mezzo' e da cui queste amministrazione è ampiamente lontana".

In loro difesa, dichiarano: "Peraltro, dopo aver ascoltato la Prefettura e come dichiarato dal Prefetto, sottolineiamo che questa amministrazione non è stata mai sfiorata da nulla". Quindi precisano: "Noi sappiamo di aver governato sempre per il bene della cittadinanza, discostandoci dal solco sul quale invece i nostri predecessori hanno incardinato rapporti con i poteri forti".

Ancora: "D’altronde pero’ di queste consorterie il commissario non si interessa e infanga il buon nome di chi, arrivato qui due anni or sono, ha ribaltato questa situazione di consociativismo acclarato. Un comportamento che si nutre di definizioni ed asserzioni pesanti che ora intendiamo valutare con i legali". Infine, consiglieri e assessori del Pd, proseguono, a nome del capogruppo Giammarini: "E, qualora decidessimo per la denuncia, faccia egli un passo ‘trasparente’ e venga di fronte al giudice rinunciando all’immunità parlamentare".

A loro si aggiunge anche Maurizio Mattei, capogruppo della Lista Civica: "La lista Civica Marino del VI Municipio ribatte al ‘niet’ del commissario Orfini - esordisce - Abbiamo chiesto un confronto mesi fa con il commissario e ci e’ stato sempre negato". Su quanto sta avvenendo, dichiara: "Siamo stati informati a mezzo stampa della sua espressione di veto sulle nostre possibili future ricandidature venata di uno spirito fortemente antidemocratico". Inoltre, Mattei: "Ora si e’ passato il limite, un ‘niet’ intimato nella maniera  che ricorda una persecuzione di altri tempi agli amministratori eletti democraticamente dai cittadini e rimasti nella maggioranza che nel 2013 ha investito in un progetto politico sano per la collettivita’, e che non merita se non di essere rispedito al mittente".

E sul voto alla mozione di sfiducia afferma: "Per quanto riguarda il nostro voto di lunedi scorso in aula, voglio sottolineare come esso sia derivato dalla riflessione sulla volonta’ di non partecipare ad una farsa mascherata ed immotivata, ignorando gli elementi basilari della prassi politica nonche’ i fatti reali". Quindi, spiega: "Ecco i motivi per i quali non abbiamo inteso sostenere l’operazione di chi, eletto nel PD, si e’ poi alleato con i 5 Stelle e con ‘Noi con Salvini’, ovvero gli avversari politici del Partito Democratico". Conclude: "I veti dovrebbero essere indirizzati a questi signori e non a chi ha difeso e continua a difendere, mettendola in pratica quotidianamente, la linea politica del Partito Democratico in modo leale nonostante questi attacchi indecenti". 

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