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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Largo Ambrogio Brambilla

La riqualificazione di largo Brambilla è ferma al palo, per i residenti: “Abbandono e insicurezza”

I residenti sono in attesa dell'allaccio al metano e della realizzazione delle opere annunciate

Quello che più di tutto interessa ai residenti di largo Brambilla che hanno acquistato le loro case nel lontano 2011 è sapere per quale motivo la riqualificazione dell’area è ferma al palo. Il comprensorio a Tor Bella Monaca è stato costruito grazie ad un accordo tra due società immobiliari e il Comune di Roma: “In cambio del permesso a costruire le due società hanno garantito al Comune la realizzazione di alcune opere” ha spiegato Mario Mastrocicco, residente in una delle due palazzine di 87 appartamenti ciascuna.

“Il progetto comprendeva l’erogazione del metano e invece abbiamo un’autobotte di 5000 litri di gas, la realizzazione di centri per bambini autistici e la riqualificazione dell’area” ha continuato Mastrocicco. Di tutto questo però a largo Brambilla non è stato fatto nulla. Non solo: “Un articolo del contratto prevede anche che i proprietari degli appartamenti coprano l’80% dei costi di gestione anche degli appartamenti invenduti – ha continuato il residente – e non abbiamo neppure il metano”. A rendere ancora più complicata la faccenda è l’insicurezza percepita dai residenti che hanno presentato più volte esposti ai carabinieri perché: “Una delle due palazzine è quasi interamente invenduta ed è diventato ricettacolo di gente di passaggio che usa i locali a proprio comodo”.

A nulla infatti è servito murare il primo piano della palazzina perché l’accesso è consentito da una semplice porta che già da tempo non rappresenta più un ostacolo perché distrutta. “Vogliamo capire perché la riqualificazione dell’area è ferma, perché non ci viene installato il metano considerato che abbiamo acquistato già su carta i nostri appartamenti comprensivi del gas leggero”. Nel pomeriggio di mercoledì dai residenti di largo Brambilla anche il segretario del PD Andrea Casu e il vice segretario Mariano Angelucci: "Verificheramo a cosa è dovuta l'interruzione del progetto di riqualificazione, non è accettabile che i residenti vivano in questo stato di abbandono, tra tre settimane saremo di nuovo qui". 

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