Tor Bella Monaca, il Sidi verso lo sgombero forzato: "Tronca sta cancellando il terzo settore"

Mancano pochi giorni allo scadere dell'ultimatum concesso al Sidi, sindacato degli invalidi e disabili di largo Ferruccio Mengaroni nel quartiere Tor Bella Monaca. Il 30 aprile, infatti, il sindacato dovrà lasciare i locali altrimenti sarà sgomberato. 

Un primo tentativo di sgombero, infatti, è stato registrato già lo scorso 31 marzo. Non sono riusciti nell’intento per l’opposizione degli operatori e degli utenti dello stesso, alla fine hanno desistito e concesso 30 giorni di proroga, al termine dei quali procederanno allo sgombero forzato. 

In quella occasione, però, ha chiuso l'Asia, associazione inquilini e abitanti del quartiere Nuova Ponte di Nona.

A supporto del Sidi in vista dell'imminente sgombero anche il centro sociale confinante al quale il Comune ha chiesto oltre 200mila euro in poco più di venti giorni e l'avvio del procedimento di recupero del bene.  

"Abbiamo dato tutto per migliorare il territorio e creare un punto di assistenza e aggregazione sociale, ed ora il Comune di Roma, nonostante le passate delibere comunali che ci assegnarono le sedi, vuole riprendersi gli immobili dove operano il S.I.D.I. e il “CHE”NTRO SOCIALE, situati nei locali in Largo Ferruccio Mengaroni 11 a Tor Bella Monaca, un quartiere abbandonato dalle istituzioni", fanno sapere dal sindacato dei disabili. 

Non ci stanno dal Sidi a vedere vanificato così il lavoro fatto negli anni: "Vogliamo a tutti i costi, per l’interesse dei cittadini, difendere le sedi dove si sono sviluppate le nostre associazioni, e qualcuno di noi è pronto a rimetterci la pelle - aggiungono - Tronca, con il Dipartimento Sviluppo ed Organizzazione del Patrimonio Pubblico del Demanio, con la Delibera n. 39 del 23 Luglio 2014, emanata dalla giunta Marino, sta indiscriminatamente cancellando il Terzo Settore".

Infine, dal Sidi anche una riflessione: "Prima di attuare la suddetta delibera, trattandosi di organizzazioni ONLUS che nascono e si radicalizzano nei territori proprio per sopperire alla mancanza delle istituzioni, avrebbero dovuto valutare la situazione caso per caso.