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Il M5s vuole la testa del consigliere Pd: "Fa troppe domande e non sa tenere una commissione"

L'accusato è il consigliere dem Compagnone che, interpellato da RomaToday, rispedisce al mittente le accuse

Il movimento cinque stelle del Municipio Roma VI delle Torri ha deciso: Fabrizio Compagnone, presidente della commissione controllo e garanzia deve essere destituito. E lo ha fatto sapere attraverso una comunicazione inviata al diretto interessato e agli altri capigruppo, oltre che al presidente Romanella e al direttore del Municipio. Alla base della richiesta, contenuta nel documento che Roma Today ha potuto visionare si legge: “visti i fatti gravi accaduti in commissione il 14 febbraio dove un consigliere del M5S è stato aggredito da un cittadino intervenuto in commissione su invito del presidente senza che questi fosse in grado di mantenere i toni della discussione su un piano civile”. Insomma Fabrizio Compagnone sarebbe “imputato” per non aver saputo gestire la riunione. Non solo: il consigliere dem è anche accusato di aver gestito altre commissioni in passato come “interrogatorio per gli assessori”. QUI I FATTI RELATIVI AL 14 FEBBRAIO 

Che cosa è successo durante la commissione del 14 febbraio?

E’ importante premettere che la commissione trasparenza convocata per il 14 febbraio ha avuto l’obiettivo di fare chiarezza in merito allo sgombero dell’associazione Hermes: una realtà di genitori che si prende cura dei propri figli con disabilità gravi e gravissime con un’età superiore ai 18 anni. Hermes è stata sgomberata durante il mese di maggio dello scorso anno dai locali di via Berneri dove “conviveva” insieme alla Consulta dell’handicap mediante un affidamento diretto concesso dalla precedente giunta Scipioni. Il Municipio, tornato in possesso dei locali, aveva garantito ai genitori una veloce risoluzione ma dopo 9 mesi ancora nulla.

Nella mattina di mercoledì 14 febbraio i genitori sono stati invitati a prendere parte alla commissione proprio per capire quali motivazioni avessero rallentato di così tanto l’iter burocratico per la sistemazione dei locali. “Un papà ha chiesto come sia possibile che all’interno della struttura continui a vivere la famiglia di custodi, per loro la sicurezza non è forse in pericolo? Ed è stato a quel punto che il consigliere Colella ha mostrato i muscoli, si è avvicinato con fare minaccioso al genitore e sono volati spintoni. Non è questo il modo di trattare un padre che con voce tremante ha confessato tutta la propria disperazione per l’attuale disagio che viviamo tutti”. Questa parole sono state raccolte dal nostro giornale a margine della commissione: a parlare è la mamma di un ragazzo disabile, ancora scossa per quanto ha visto e sentito. E il consigliere Giancarlo Colella è anche presidente della commissione patrimonio che secondo alcune fonti vicine a Roma Today già in passato avrebbe manifestato atteggiamenti “di sfida” nei confronti dei cittadini. 

Compagnone rispedisce le accuse al mittente e rilancia

“Non possono accusarmi di nulla – ha commentato Fabrizio Compagnone – non appena i toni si sono alzati la commissione è stata sospesa, pertanto, non ho nessuna responsabilità di quanto accaduto nei minuti successivi”. Compagnone non si limita solo a rispedire le accuse al mittente ma rincara anche la dose: “Si tratta di una richiesta pretestuosa, piuttosto il movimento cinque stelle spieghi perché all’associazione Hermes non è stata data ancora una soluzione”. Inoltre: “Perché è il capogruppo Arnetoli a chiedere la destituzione della mia carica se quel giorno non era presente in aula? Si faccia spiegare come sono andate le cose dal presidente del Consiglio Alberto Ilaria che invece si trovava all’interno degli stessi locali”. Non è tutto: “Che cosa ne pensa invece di tutto questo il minisindaco Romanella? Questa richiesta è stata decisa dalla maggioranza o dal presidente del municipio?”. Compagnone non ha dubbi: il tema è politico: “I grillini non vogliono che nessuno contesti le loro scelte – ha concluso – firmeremo per le dimissioni di Colella, è lui a doversi dimettere per quanto avvenuto non io". 
 

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