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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Viale Santa Rita da Cascia

Per due volte le occupano casa: la signora Palmira pronta a gesti eclatanti

La prima occupazione nel 2013, la seconda nell'anno successivo. Palmira Cerdone, esasperata dall'assenza di giustizia e con un figlio minore a carico, annuncia un gesto eclatante per lunedì 16 marzo

Un gesto eclatante per riavere casa, la sua casa, occupata due volte e non ancora tornata in suo possesso. Lunedì prossimo la signora Palmira ha promesso un'azione che verrà ricordata. Il suo obiettivo è chiaro: riottenere quel che è suo. Palmira chiede che giustizia sia fatta: vuole ritornare a casa sua, un appartamento nelle case popolari in Via Santa Rita da Cascia, a Tor Bella Monaca, assegnatole dal Comune.

Lei, disabile al 78% a causa della poliomelite, viveva in quella casa con suo figlio e in quella casa vuole tornare a vivere i suoi giorni. Un gesto eclatante, è questo l'annuncio che Palmira ha fatto, disperata. In quest’annuncio è racchiuso tutta la disperazione di una donna invalida che, con un figlio minore a carico, è stata vittima inconsapevole di un abuso per ben due volte. A distanza di un anno, Palmira si è ritrovata la casa occupata abusivamente di nuovo. Adesso vive ospite a casa di un’amica che l’ha accolta insieme a suo figlio. 

Una vicenda triste, quella di Palmira che il Movimento Cinque Stelle del Municipio delle Torri, in particolare il capogruppo Fabio Tranchina, sta seguendo da tempo con richieste di intervento agli organi competenti: "Una storia drammatica e inaccettabile", ha dichiarato il pentastellato.

LA STORIA – La storia di Palmira inizia nel 2013. Viveva in Via Santa Rita da Cascia, nel quartiere Tor Bella Monaca, in una casa popolare regolarmente assegnatale dal Comune.Palmira è ammalata di poliomelite e si muove in carrozzella o con l'ausilio di stampelle. Per due volte occupanti abusivi hanno preso possesso della sua casa. Dopo una prima vittoria legale, Palmira è ancora vittima di ingiustizia, vive ospite di un'amica.

LA PRIMA OCCUPAZIONE - La mattina del 25 marzo 2013, però, di ritorno a casa ha scoperto che sul citofono della sua abitazione era apposto un altro cognome. Dopo pochi minuti si è accorta che il suo appartamento era stato violato e una famiglia aveva preso possesso dei locali in maniera abusiva, cambiando anche la serratura. Da quel momento per la signora Palmira inizia l’incubo, un incubo che ad oggi non ha ancora una soluzione.

LO SGOMBERO - Decide di denunciare gli occupanti abusivi alle autorità competenti del Municipio e affronta ingenti spese legali. Nell’ottobre dello stesso anno, il Tribunale condanna gli abusivi e ne chiede lo sgombero immediato. Alle resistenze degli occupanti e per riprendere il più velocemente possibile di nuovo possesso della sua casa, della sua vita e delle sue cose, la signora Palmira si offre di pagare le spese processuali e legali con una cifra pari a 4.760,00 euro circa. Finalmente può tornare a casa e vivere la sua tranquillità di donna ammalata di poliomelite con suo figlio.

LA SECONDA OCCUPAZIONE - Passano pochi mesi e l’incubo ritorna: altri occupanti abusivi la privano della sua casa. Palmira ritrova di nuovo violata la sua casa in Via Santa Rita da Cascia. Altri abusivi hanno preso possesso delle sue cose, della sua vita.

Palmira oggi vive nella disperazione più totale. Non ha una casa e vive ancora ospite di un’amica insieme a suo figlio. Si sente tradita, delusa, violata e abbandonata dalle istituzioni. La rabbia e l’esasperazione la portano all’annuncio shock: lunedì 16 marzo farà un gesto eclatante.

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