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VIDEO | La grande tristezza dei genitori della Hermes, senza sede per le attività dei figli disabili

Dallo scorso giugno sono stati allontanati dalla loro sede, una ex scuola in disuso da anni, concessa dall’amministrazione municipale Scipioni alla "Consulta delle disabilità" per svolgere i loro laboratori pomeridiani: “I nostri figli non sono malati, hanno bisogno di socializzare, di stare fuori casa”

Con la voce rotta dalla commozione, Loredana Fiorini, fondatrice della Hermes onlus, nata nel 2015 da un gruppo di genitori, ci racconta il grande disagio degli ultimi mesi, ospiti di un liceo di Don Bosco prima, dei locali di segreteria del centro Le Torri di Tor Bella Monaca oggi. “Siamo davvero molto grati al Centro per lo spazio e la generosità, ci permettono di andare avanti in qualche modo - spiega Fiorini -, ma i locali non sono adeguati, non riusciamo a svolgere tutti i laboratori, da 25 ragazzi a cui offrivamo attività gratuita, oggi ne possiamo accogliere solo dieci alla volta. Ci sentiamo abbandonati, maltrattati”.

La ex scuola di via Giuseppe Berneri offriva spazi, aule, bagni e una cucina, luoghi utilizzati per laboratori specifici. “L'attuale aministrazione municipale ci ha fatto lasciare la nostra sede operativa, ad oggi è ancora chiusa perché doveva essere messo in sicurezza il giardino - continua Fiorini -, potature degli alberi presenti che a distanza di mesi non sono state ancora svolte. Lo troviamo davvero inaccettabile e ci immaginiamo che dietro ci sia molto di più”. E ad incrementare il rammarico, la Pasqua alle porte: “Come facciamo anche a Natale in questi giorni di feste effettuato delle raccolte fondi, spesso anche con feste aperte al quartiere, in cui offriamo oggetti fatti dai ragazzi - spiega -. In questi giorni stiamo proponendo delle uova di cioccolato avvolti in foulard di seta dipinti da loro, grazie ad un gabbiotto messo a disposizione dal Centro li stiamo proponendo alle famiglie della zona qui, ma non è la stessa cosa del farlo in un contesto giusto come lo era la nostra sede, ed è ulterioremente umiliante per noi”.

Ma la grade forza che devono avere questi genitori non si spezza facilmente: “Pretendiamo che i nostri figli abbiano una possibilità nelle loro vite - conclude -. La stessa legge regionale va modificata, e abbiamo strappato un impegno anche al governatore Zingaretti in questo senso, perché ad oggi i nostri figli finita la scuola non hanno scelte oltre i centri diurni, sempre se vengono accolti. Non rinunciamo alla speranza, e ad uno spazio adeguato per loro e le loro famiglie”.

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