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Collina della Pace: l’associazione di quartiere con ramazza e paletta in mano

Nonostante la differenziata, i cittadini continuano a lasciare i rifiuti nei pressi delle campane per il vetro. "È boicottaggio o mancanza di senso civico?", si chiede G.M., un cittadino della borgata

Cumuli di rifiuti in prossimità delle campane per il vetro: a Finocchio il degrado è ormai un problema quotidiano, nonostante l’avvio della raccolta differenziata. Per bonificare il Parco, un bene strappato alla mafia, l’associazione di quartiere “Collina della Pace” venerdì scorso si è “rimboccata le maniche”, mettendosi a lavoro nei punti critici dell’area verde.

rifiuti finocchio-2“Da qualche tempo ormai, a Finocchio si fa la raccolta differenziata – spiega G.M., un cittadino di Finocchio –. Certo, con qualche sbavatura: la macchina va ancora messa a punto. Tuttavia ancora ci sono cittadini che continuano ad ammassare sacchetti della spazzatura presso le campane per la raccolta del vetro. Non si sa per quale motivo lo facciano, ma a tutti sono stati distribuiti bidoncini e sacchetti e i camioncini dell’Ama passano a svuotarli quasi puntualmente. Allora cos’è boicottaggio o mancanza di senso civico?”.

“La stessa cosa accade dentro il Parco della Collina della Pace – prosegue G.M. –: da quando il contratto con la ditta è scaduto, viene alla ribalta tutta la nostra incapacità di curare e tenere pulito l’unico posto pubblico che ci rende orgogliosi rispetto a tutto il Municipio, vuoi perché l’abbiamo ottenuto con anni di lotte, vuoi perché è uno spazio tolto alla mafia e vuole rappresentare il riscatto delle borgate rispetto alla città”. 

“Fortunatamente c’è chi il senso civico ce l’ha – conclude il residente –: allora il presidente dell’associazione di quartiere ‘Collina della Pace’, Luigi Di Bernardo e il vice presidente Noris Pivetta si sono armati di guanti e di sacchetti e hanno provveduto a pulire il parco, in attesa che venga assegnato il compito ad un’altra impresa. Questo operato non è passato inosservato, ma ha stimolato alcuni con il loro cagnolino a dare una mano. Ecco, credo che l’esempio di queste persone possa significare che un giorno ognuno di noi faccia il minimo indispensabile affinché il Parco e tutta la borgata siano più puliti e più degni di chi ci abita”. 

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