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Casilina: uomo bruciato vivo, è in condizioni disperate

Si tratta di Antonio Landolfi un imprenditore di 42 anni con alcuni precedenti penali. Prima di essere sedato l'uomo ha riferito di un gruppo di giovani che gli avrebbe dato fuoco. Gli inquirenti però vagliano anche la pista del suicidio

"Mia cognata mi ha avvisato appena l'ha saputo. Antonio è stato aggredito fuori dal cantiere dove lavora, era andato lì per ritirare i soldi della sua paga. Appena uscito gli hanno rubato i soldi e gli hanno dato fuoco". A parlare è Giuseppe Landolfi, uno dei due fratelli di Antonio Landolfi, il 42enne bruciato vivo su Via Casilina.

Il 42enne si trova ricoverato in condizioni disperate all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove due carabinieri lo piantonano.

Aggiornato alle 18.10


I carabinieri stanno cercando di ricostruire, attraverso alcune testimonianze se il 42enne imprenditore bruciato sulla Casilina avesse avuto un appuntamento con le persone alle quali doveva del denaro. Al vaglio degli inquirenti c'è infatti, oltre al tentativo di suicidio, l'ipotesi di una vendetta o di un avvertimento e che quindi l'uomo sia stato bruciato da una o più persone. Gli inquirenti hanno ascoltato la moglie dell'imprenditore.

L'uomo, prima di uscire dalla sua abitazione di Tor Bella Monaca, avrebbe detto alla moglie che sarebbe andato in un cantiere. La donna lo avrebbe sentito poi l'ultima volta nel pomeriggio. Importanti, per arrivare a capire se si sia trattato di un gesto volontario o di un'azione compiuta da altre persone, saranno gli esami di laboratorio effettuati sia sulle bottigliette di benzina sia su altri reperti trovati accanto all'uomo.

Aggiornato alle ore 12.02


Verrà trasferito nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli, Antonio Landolfi, l'uomo di 42 anni bruciato vivo questa notte. L'uomo presenta ustioni di secondo e terzo grado ed è attualmente intubato.

Il trasferimento in eliambulanza nell' ospedale campano si è reso necessario per mancanza di posti nel centro ustionati del Sant'Eugenio di Roma.

Aggiornato alle ore 10.20


Un uomo di 42 anni è stato cosparso di liquido infiammabile e bruciato vivo. E' successo all'1.50 della notte scorsa nella periferia est della Capitale, in via Casilina. L'uomo che, secondo quanto comunicato dalla polizia, si chiama Antonio Landolfi, si trova ricoverato ora all'ospedale Vannini, ma non è escluso che possa essere trasferito, in mattinata, ad un centro ustioni.

Le sue condizioni sono infatti molto gravi: il suo corpo è ustionato al 90%. Le ustioni sono quasi tutte di secondo e terzo grado.

I carabinieri della Capitale stanno cercando di chiarire le cause di quanto avvenuto. L'uomo bruciato è un imprenditore di 42 anni con alcuni precedenti penali. I militari che hanno avviato gli accertamenti non escludono che l'uomo, che ha diversi problemi economici, abbia tentato il suicidio.

L'ipotesi, che comunque non è la sola al vaglio degli investigatori, sarebbe avvalorata dal fatto che su un muretto accanto a dove è stato trovato l'uomo c'erano due bottiglie di benzina, il suo portamonete ed il documento. A poca distanza anche l'auto dell'imprenditore, che vive nella zona periferica di Tor Bella Monaca.

Le uniche parole che l'uomo ha detto prima di essere sedato a causa delle ustioni di secondo e terzo grado, sono state quelle riferite ad un gruppo di giovani che gli avrebbe dato fuoco. L'uomo è stato trasportato all'ospedale Vannini ma non è escluso che possa essere trasferito, in mattinata, ad un centro ustioni.

Al momento sembra non ci siano testimoni di quanto avvenuto e la sezione rilievi scientifici della Compagnia Casilina ha intanto sequestrato ed analizzato le due bottiglie di benzina ed ogni elemento trovato accanto all'uomo.
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