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Borghesiana Finocchio / Via Bompietro

Anziani sul piede di guerra: "Se ci sfrattano occupiamo" ma il M5s: "Riportiamo la legalità a Collina della Pace"

Sesssanta circa gli anziani che nella mattina di venerdì 10 marzo sono intervenuti presso l'aula consiliare per chiedere alla maggioranza pentastellata di non trasferire il centro "Pierini Emilio"

Un tema caldo quello relativo al possibile trasferimento del centro anziani "Pierini Emilio" che da qualche giorno sta tenendo banco nel dibattito politico alle torri. Una delibera municipale dello scorso anno ha trasferito il centro anziani dalla struttura di via Massa Silani al casaletto del parco Collina della Pace. A causa della non "completezza" dell'iter burocratico la sede del centro per il Municipio Roma VI delle Torri risulta ancora al primo indirizzo. Nei fatti però il nuovo centro anziani è stato anche inaugurato nello scorso anno, con la giunta Scipioni, e da maggio gli anziani del quartiere ne hanno preso possesso. In realtà quello spazio, stando a una determina comunale del 2007 è destinato ad uno scopo polivalente, quindi ad accogliere cittadini da Zero99 anni, includendo quindi tutte le fasce di età.

Tanta la rabbia degli anziani che con cartelloni e cori hanno raggiunto la sala consiliare di viale Cambellotti. Al grido di "onestà" hanno chiesto alla commissione congiunta di "non cacciarli". "Vergognatevi, cosa direte ai vostri nonni?" e poi ancora "Il centro anziani della borgata Finocchio non si tocca, è un nostro diritto". Per niente decisi ad abbandonare gli spazi che hanno ottenuto lo scorso anno, gli anziani sono pronti a barricate e dimissioni in massa.

Ecco le loro voci: "Ci vogliono sfrattare ma non ci riusciranno – ha tuonato Carmela Moccia, vice presidente del centro anziani – abbiamo lottato per averlo, siamo disposti a dormire nei locali, ad occuparli". Ha concluso: "Ci hanno dato le chiavi, questo vuol dire che ci è stato consentito di entrare, adesso perché dovremo uscire? Loro ci dicono che siamo abusivi per cavilli burocratici ma non dipende da noi, se c'è stato un errore deve pagare chi lo ha commesso, non di certo noi". Infine: "Se ci fanno uscire daremo tutti le dimissioni in massa e loro avranno sulla coscienza la reponsabilità della nostra chiusura". "Fra le beghe politiche interne manca la firma del direttore del sociale sul documento che ci ha assegnato la sede – ha spiegato Franco Grimolizzi, presidente del centro anziani – sono venuto più volte per la consegna delle chiavi della vecchia struttura ma non le hanno mai accettate – ha concluso – mancanza di rispetto? Io rispetto qui non ne vedo, mi hanno detto che sarei stato convocato ma non è mai successo", ha aggiunto.

A prendere le difese degli anziani il gruppo Fratelli d'Italia: "Ci sarà molta divisione, gli anziani non fanno sconti, al prossimo consiglio faremo sentire la nostra voce, queste scelte vanno condivise con tutte le forze politiche – così Nicola Franco, capogruppo FdI - E' passato il messaggio che gli anziani sono abusivi ma nell'intera vicenda loro non hanno colpa, non è loro la responsabilità, è la politica tutta ad essere responsabile, manca un procedimento tecnico amministrativo, se ci fosse l'indirizzo politico tutto questo non succederebbe". "Non sono mai entrato nel merito degli spostamenti – ha spiegato invece Dario Nanni, capogruppo Pd alle Torri che all'epoca della delibera municipale siedeva tra gli scranni in Campidoglio – Io credo che la politica abbia l'obiettivo di risolvere i problemi e non crearli, è necessario quindi trovare una soluzione, dare agli anziani un'alternativa – ha concluso – non sono d'accordo nel metodo adottato prima ancora che nel merito". E della vecchia giunta, quella del governo Scipioni, Valter Mastrangeli, oggi capogruppo della lista Marchini all'epoca assessore ai lavori pubblici che ha rivendicato: "Avevamo preso questo impegno nei confronti degli anziani perché abbiamo riconosciuto l'inadeguatezza della struttura di via Massa Silani - quindi - Rivendico il merito di aver partecipato a quella delibera, anche in questa occasione la maggioranza ha dimostrato incapacità a governare, faccio un ulteriroe appello al presidente del municipio, persona saggia e ragionevole, affinché faccia leva su alcuni suoi consiglieri che per favorire pochi simpatizzanti gettano per strada 600 anziani".

Il movimento cinque stelle ha rispedito le accuse ai mittenti: "Non li abbiamo sfrattati perché quei locali non sono mai stati assegnati – ha spiegato la capogruppo Laura Arnetoli – la consegna delle chiavi fatta pcoo prima delle votazioni non è stata avallata dall'iter burocratico e dai documenti firmati dagli uffici, infatti, per il Municipio la sede del centro risulta ancora in via Massa Silani – ha concluso - gli uffici non hanno mai accettato le chiavi perché non esiste il trasferimento". A commentare anche Silvia Foriglio, presidente della commissione scuola e cultura, che insieme alla commissione politiche sociali e patrimonio ha presieduto la congiunta. "Non è una questione di legalità per dare necessariamente seguito alla delibera comunale – ha spiegato – noi pensiamo come indirizzo politico che quello spazio debba essere aperto al territorio per attività intergenerazionali e questo comprende anche gli anziani, alcune attività possono essere svolte in via Massa Silani altre all'interno del casaletto". Ha concluso: "La delibera non aveva ottenuto il parere dell'ufficio tecnico e dell'ufficio sociale, perché le due strutture sono unite, il problema che si pone è anche dovuto alla sicurezza, la struttura confiscata alle mafia deve essere restituita al territorio".

Il casaletto è di fatti collegato alla biblioteca, nessun intervento del municipio (dall'assegnazione ad oggi) ha separato i locali.

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