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VIDEO | Rocca Cencia, alle case popolari Natale con vista (e puzza) dei rifiuti dal Tmb

Siamo andati nel complesso di case popolari a Rocca Cencia, a pochi passi dai due impianti Tmb: dal terrazzo si vedono le montagne di rifiuti in lavorazione

“Abbiamo pensato di fare un albero di Natale con i rifiuti, ma ci accontentiamo di fare il cenone con la puzza”. Con queste parole Paolo Armillotta, abitante delle case popolari di Rocca Cencia e membro del comitato di quartiere, racconta così la sua preparazione alle feste natalizie. Lui come i suoi vicini di casa. “Mia figlia si rifiuta di portare i suoi figli a casa mia - dice  Claudio Lorenzetti, altro abitante delel case erp  - ed ha ragione, la puzza che siamo costretti a sopportare è tremenda”.

Per chi si chiede come mai queste famiglie hanno scelto di vivere proprio a così poca distanza dal polo industriale di Rocca Cencia, basta la risposta di Armillotta: “Non volevamo venire qui ma non abbiamo avuto scelta - spiega - queste case sono state acquistate dal Comune perché il costruttore non le vendeva, e i motivi sono evidenti, quindi sono state destinate alle persone in graduatoria per una casa popolare. Molti l’aspettavano da oltre dieci anni, e siamo venuti a prenderla. Certo non immaginavamo una situazione del genere”. Le “case degli ultimi” con affaccio sui rifiuti. Come a dire che per chi non può permettersi una casa a libero mercato, ed è costretto ad accettare un alloggio popolare, i miasmi provenienti dal Tmb sono più sopportabili. Ma non è, ovviamente, così. “La nostra paura è che dopo l’incendio al Tmb Salario qui possano aumentare i rifiuti trattati, soprattutto nell’impianto privato - continua Armillotta -, per noi questa sarebbe una catastrofe perché la situazione è già drammatica così”.

Saliamo sul terrazzo di una delle palazzine e lo “spettacolo” è sotto i nostri occhi: gru al lavoro sposta i rifiuti trattati da una parte all'altra, all'aperto, con decine di gabbiani in volo, odore nauseabondo che si muove in base al vento e malgrado sia una giornata piovosa.

E come se non bastasse, gli abitanti di queste case (posizionate in mezzo al nulla e lontano da qualsiasi servizio) lamentano anche un completo abbandono da parte del Comune in termini di manutenzione: “Ci sono due palazzine che non siano mai state completate - conclude Armillotta -. Ad una abbiamo dovuto mettere noi la guaina sul tetto perché l’acqua entrava nelle case, l’alra nel giro di soli tre anni ha iniziato a ‘franare’. Tanto che i vigili hanno dovuto mettere la rete di protezione sopra e sotto i locali garage”. Case di nuova costruzione che “crollano”, con vista rifiuti.

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