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Castelverde: Raggi boccia l'iter amministrativo della certosa inclusiva, tutto da rifare

Il PD all'attacco: "Prima di presentare il progetto sarebbe stato opportuno verificare gli atti"

Immaginata come un luogo dove le differenze diventano normalità in un lembo di periferia: è questa la nobile finalità che "La certosa inclusiva" vuole raggiungere. Il progetto, ideato da APS Fondazioni e Associazioni Onlus è stato presentato nella sede del municipio di viale Cambellotti lo scorso mese di marzo e avrebbe dovuto essere realizzato entro dicembre ma adesso, è tutto da rifare, almeno il procedimento amministrativo. Qui la storia del progetto

Cosa non va nel progetto presentato per la Certosa inclusiva a Castelverde?

Nei giorni scorsi la sindaca Virginia Raggi ha inviato lettera di risposta all'interrogazione "sulla considerazione o meno della meritorietà del progetto denominato “la Certosa Inclusiva” e sulla volontà di procedere o meno con l’iter approvativo" non solo al proponente ma anche al consiglio municipale che, a suo tempo, aveva dato parere positivo alla proposta. Nella lettera che noi di Roma Today abbiamo potuto leggere, oltre all'apprezzamento per il progetto si leggono alcune specifiche che non lo rendono, almeno in questo modo, immediatamente realizzabile. Tra queste: "alcune aree individuate sono fuori dal perimetro del piano di zona" e ancora "l'obbligo è di mantenere in buono stato di manutenzione il bene e non di trasformarlo" e infine "Non costituendo la proposta in esame un'opera pubblica, ma al più opera privata di interesse pubblico, non risulta possibile attivare una specifica conferenza dei servizi sulla base di un progetto definitivo, peraltro non acquisito". 

"Bisogna seguire un altro iter amministrativo – ha spiegato Alberto Ilaria, presidente del consiglio del Municipio raggiunto dalla nostra redazione - E dovrà essere il dipartimento a farlo perché spetta a lui, è una questione di procedure che esula dall'indiscutibile valore del progetto volto non solo all'inclusione ma anche al recupero dell'area". 

L'affondo del PD: "Prima di grandi presentazioni, opportuno fare verifiche"

Di tutt'altro avviso invece è l'opposizione del partito democratico secondo cui è inaccettabile un risvolto del genere e imputa la colpa all'amministrazione: "Si faccia chiarezza fino in fondo con trasparenza e serietà, altrimenti le spiegazioni più o meno ufficiali che sono arrivate fino ad ora non fanno altro che peggiorare la situazione già grave di per se – ha detto il capogruppo del PD Fabrizio Compagnone – Sarebbe stato opportuno che prima di presentare trionfalmente l'intervento al territorio, per rispetto dei cittadini, del proponente e di se stessi di controllare gli atti e l’iter amministrativo se  fattibile in che tempo e con quali costi". 

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