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Castelverde Ponte di Nona / Via Cardinale Luigi Traglia

I dannati di Castelverde B4: 'Paghiamo le tasse ma non abbiamo niente, nemmeno le strade'

Tante le famiglie dimenticate, un quartiere dove strade, illuminazione pubblica, linea telefonica e decoro urbano non sono diritti ma un miraggio. Andrea: "E' una vergogna farci vivere così"

Rabbia e indignazione tra gli abitanti del quartiere Castelverde B4. Dimenticati dalle istituzioni vivono da anni senza servizi nonostante assolvano ai loro doveri di cittadini pagando le tasse come gli altri. Non hanno scuole, non hanno strade, nemmeno l'allaccio alla linea telefonica. Qui l'Ama, da poco tempo,  raccoglie l'immondizia che viene depositata nei cassonetti per la differenziata ma non pulisce le strade. Dai rubinetti domestici più che acqua fuoriesce melma. Non c'è manutenzione alle vie, solo buche che diventano crateri con le prime piogge. E non c'è nemmeno sicurezza a Castelverde B4 perchè i residenti sono continuo bersaglio di furti, atti vandalici. Non c'è illuminazione pubblica. Tutto quello che invece c'è a Castelverde B4, i residenti l'hanno costruito da soli, come da soli provvedono al decoro delle strade. 

Castelverde B4: "Paghiamo le tasse e non abbiamo i servizi"

Andrea vive in via Cardinale Luigi Traglia, una delle strade 'fantasma' dove i servizi non sono attivi, dove ogni giorno per andare al lavoro spende 2,40 di casello perchè via Liberti, la strada che dovrebbe condurlo a Roma Est, vicino al centro commerciale, è un cantiere aperto da molti anni. Andrea ha comprato casa nel quartiere nel 2004, gli è stata consegnata nel 2009 ma le opere di urbanizzazione, ad oggi, non sono mai state realizzate. "E' una vergogna - dichiara a Roma Today con la rabbia e l'indignazione di chi si comporta da cittadino ma non viene riconosciuto come tale dalle istituzioni - Pago 300 euro l'anno di Tasi ma la strada me la pulisco da solo". Si perché nel quartiere, i residenti si organizzano per combattere il degrado e come conferma Andrea: "Ci armiamo e da soli ovviamo alle mancanze, come il muretto in cemento che abbiamo costruito vicino ai garage". E sui servizi che non ci sono continua: "La Telecom non riesce a portare una linea per allacciare le quattrocento utenze del quartiere, qui, nemmeno il telefono cellulare funziona". Anche i beni di prima necessità sono un miraggio lontano, come l'acqua. "Ci hanno detto che l'acqua che scorre dai nostri rubinetti è potabile ma quello che vediamo uscire non è acqua, è melma" - tuona Andrea che in merito all'illuminazione pubblica continua: "Le strade, o almeno quelle che dovrebbero essere strade, sono completamente al buio e questo rende il quartiere insicuro, soprattutto di notte quando vandali e ladruncoli agiscono indisturbati". E l'esasperazione aumenta di giorno in giorno davanti al silenzio delle istituzioni: "E' una vergogna farci vivere così."

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