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Castelverde Borghesiana / Via di Rocca Cencia

Incendio al TMB di Rocca Cencia, i comitati: "Basta chiacchierare, chiudete gli impianti"

Sul piede di guerra il Comitato Periferie Roma Est e i Quartieri Riuniti in Evoluzione. Attacco al governo pentastellato anche da Italia In Comune e PD

I cittadini che vivono nei territori a confine con gli impianti Ama di Rocca Cencia da anni ne chiedono la chiusura, lo fanno in nome della salute perché non ci siano più vittime e perché sono stanchi di convivere con i miasmi che provengono dal sito. A seguito dell’incendio, già nella serata di domenica, alcuni cittadini hanno atteso davanti gli impianti Ama l’arrivo della sindaca per contestarla sì ma anche per chiedere ancora una volta di porre fine a tutto questo disagio. 

QRE: “Non può il guadagno di pochi prevalere sulla salute di tutti”

Ad alzare la voce ancora una volta è il QRE (Quartieri Riuniti in Evoluzione) che ha denunciato: “Ai cittadini è negato l’accesso al “mostro” che condiziona le vite di centinaia di famiglie e decine di migliaia di cittadini costretti a sopravvivere tra puzza nauseabonda e chemioterapie – hanno incalzato - Record di tumori, bellezze paesaggistiche, 50 anni di inquinamento, 100.000 persone nel raggio di 3 Km, non bastano alla politica comunale, al ministro dell’ ambiente e alla magistratura a mettere tutto sotto sequestro, non basta alla stampa nazionale ad accendere il faro su quanto sta avvenendo a Roma Est: terra e gente dimenticata dallo stato. Non può il guadagno di pochi prevalere sulla salute di tutti”.

Comitato Periferie Roma Est: “Delle chiacchiere ne abbiamo abbastanza”

Il Comitato Periferie Roma Est, nato da pochi mesi, è già determinato nella lotta per la chiusura degli impianti Ama a Rocca Cencia, diverse anche le iniziative organizzate per la causa: “Dopo l'incendio del Salario come comitati territoriali abbiamo evitato di forzare la mano contro la sindaca nonostante vedessimo aumentare ogni giorno il flusso di mezzi ama che venivano a scaricare qui da tutta Roma. Ora però basta, o si rivede la gestione dei rifiuti a Roma partendo dalla normativa anche a livello nazionale o delle chiacchiere ne abbiamo abbastanza” ha commentato Marco Manna, presidente del comitato dopo l’incendio. 

Potere al Popolo: "L'unico investimento è quello sulla salute"

"Ci chiedevamo quando sarebbe successo! Non era un auspicio, ma una ovvia constatazione dei fatti. Diversi gli  elementi di contraddizione tra il dire e il fare: il passo indietro dell'amministrazione  nella raccolta porta a porta nel VI municipio, il mancato impegno relativo alla chiusura dell'impianto di Rocca Cencia, la mancata chiarezza sul futuro di Ama. Tornare alla raccolta stradale ha significato aumentare i rifiuti indifferenziati, con conseguente aggravio del TMB di Rocca Cencia e dell'immondizia da trattare e quindi, di possibili problemi come l'incendio" hanno commentato da Potere al Popolo VI Municipio. "Continuiamo a sostenere l'idea che la raccolta porta a porta sia l'unico sistema per risolvere una parte dei problemi relativi al ciclo dei rifiuti. Nonostante le "mani sui rifiuti" dei soliti "prenditori" che vedono profitto dalla monnezza, che vogliono incenerire, che  vogliono produrre gas avvelenando il nostro futuro, noi crediamo che il vero investimento, l'unica  grande opera veramente utile sia quello sulla salute, sull'ambiente e sul lavoro" hanno concluso.

Nanni (Italia In Comune): “Perché non c’è controllo?”

A intervenire sui recenti fatti avvenuti all’interno degli impianti Ama di Rocca Cencia, Dario Nanni di Italia In Comune: “Dopo l'incendio al TMB Salario, un'amministrazione normale avrebbe messo in atto tutte le attività di controllo per mettere in sicurezza l'impianto di Rocca Cencia. Qui siamo arrivati al teatro dell'assurdo dove una Sindaca eletta tre anni fa parla dei problemi di Roma come fosse una studentessa in gita. Ricordo sempre che i Cinque Stelle avevano promesso ai cittadini, concludendo proprio davanti a Rocca Cencia, la loro campagna elettorale del 2016, che quel sito sarebbe stato chiuso nel momento in cui si sarebbero insediati. A questo punto, visto che è in ballo la salute di migliaia di cittadini e dato che nessuno ha pensato di mettere dei controlli per prevenire quanto potesse accadere, faremo un esposto alle autorità competenti affinché si chiariscano le responsabilità su questa assurda vicenda”

PD: “Si rischia disastro ambientale, si chiuda immediatamente l’impianto”

Infine il PD: “Grave danno per la salute dei cittadini e dei dipendenti che ci lavorano. Nonostante le nostre denunce continue, per l’aumento dei conferimenti di spazzatura, il Sindaco Raggi e il M5S sono completamente rimasti immobili e le responsabilità politiche sono gravissime per questo disastro annunciato. Chiediamo l’intervento del Ministro e la chiusura immediata dell’impianto. La salute dei cittadini viene prima di tutto” hanno commentato in una nota congiunta Mariano Angelucci e Fabrizio Compagnone rispettivamente vice segretario PD Roma e segretario PD VI Municipio. 
 

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