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Castelverde Ponte di Nona / Via delle Cerquete

Piano di zona Castelverde B4, la petizione: "Cara Raggi, ci vuole un intervento forte dal Comune"

Dopo l'ennesimo sgombero scongiurato e la sentenza di fallimento della società costruttrice emessa dal tribunale fallimentare, da via delle Cerquete un appello alla Raggi

I residenti del piano di zona di Castelverde B4 continuano a vivere nell'angoscia. Non solo a causa degli innumerevoli sgomberi scongiurati fino ad ora, il tormento è sempre più forte soprattutto in vista del prossimo 12 luglio quando le case di via delle Cerquete andranno all'asta. Intanto, mentre qui si continuano a tirare sospiri di sollievo momentanei, una residente ha avviato una petizione indirizzata al sindaco di Roma Virginia Raggi: "E' necessario un atto forte".

Era solo il 22 giugno quando i 27 promissari acquirenti delle palazzine di via delle Cerquete hanno vissuto ancora una volta la stessa sensazione, quella che ormai li accompagna da mesi, la paura dello sgombero. Come tutte le altre volte, anche nella mattina del 22 giugno oltre i residenti, in segno di solidarietà sono giunti a Castelverde esponenti politici e movimenti. Scongiurato sì ma non solo in maniera momentanea. Un altro sgombero è fissato infatti per il prossimo 23 settembre. Intanto, c'è una data che pesa come un macigno sulla vita dei residenti di via delle Cerquete ed è quella del 12 luglio, giorno in cui le loro case andranno all'asta, un'asta che si svolgerà senza incanto, ovvero in busta chiusa.

In una situazione così intricata però c'è un dato positivo. "Il tribunale fallimentare, lo scorso 8 giugno, ha decretato il fallimento della società costruttrice - fa sapere Giusy Rotunno, una dei promissari acquirenti - a questo punto serve un atto forte da parte del sindaco Raggi". Così Rotunno ha avviato una petizione proprio indirizzata alla neo eletta: "Il Comune deve avviare tutte le procedure necessarie per la revoca della convenzione tra il Comune stesso e la Cee - quindi puntualizza - Solo un autorevole intervento attraverso la revoca della convenzione può evitare il perpretarsi di un'ingiustizia che ormai va avanti da oltre 10 anni ai danni di 27 famiglie che hanno investìto i risparmi di una vita per l'acquisto della prima casa", conclude.

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