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Torri Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti

Municipio VIII: opposizione all’attacco e centrodestra allineato. La sfiducia al presidente non passa

Dopo un lungo consiglio municipale animato dalla presenza di centinai di cittadini il centrodestra vota compatto contro la mozione di sfiducia al presidente Lorenzotti: "Lo decideranno i cittadini nel 2013"

Alla fine parlano i numeri: 10 si e 14 no. Dopo due mesi di attesa ed un consiglio municipale ‘infuocato’ il presidente Massimiliano Lorenzotti ‘incassa la fiducia’ dai suoi rimandando al mittente la mozione di sfiducia. Un atto presentato dal Pd e firmato da tutti i consiglieri dei partiti d'opposizione (Api, Idv e Lista Civica) nell'ultimo consiglio utile prima della pausa estiva. Al centro della mozione di sfiducia il sociale, a seguito di un atto di Giunta (il numero 46 dell'8 giugno 2011) con il quale l'amministrazione di centrodestra ha impegnato 145mila euro destinati ai non autosufficienti 'dirottatandoli' ad un progetto di ginnastica per anziani già finanziato in precedenza dalla Regione Lazio. Da qui la mozione di sfiducia, annunciata dal Pd attraverso dei manifesti murari ed un tam tam di voci e inviti che alla fine ha visto il parlamentino di viale Duilio Cambellotti gremito di spettatori, pronti ad applaudire o a storcere il naso durante gli interventi dei consiglieri municipali.

L’ATTESA: Con apertura dell’assise prevista per le 15,30 di ieri il consiglio municipale straordinario che ha visto la votazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Circoscrizione Massimiliano Lorenzotti, si presentava agli occhi dei presenti come una piccola arena gremita di gente armata di pazienza, cartelli politici (vietati durante la discussione) e attesa per l’esito della votazione. Consiglio municipale cominciato con oltre un’ora di ritardo con numerosi mugugni del pubblico, ansioso di vedere i propri rappresentanti dibattere del futuro politico del Municipio delle Torri. Parlamentino di via Dulio Cambellotti gremito non solamente tra i banchi del pubblico ma anche tra gli scranni amministrativi. Iniziato alle 16,40 il centrosinistra si accomoda con tutti i suoi effettivi: Durantini, Rossi, Alveti, Mastrangeli, Disli, Grasso, Contartese, Scorzoni, Mattei, Cremonesi. Compatta anche la maggioranza che si presenta alla discussione con tutta la squadra a partire dal presidente Lorenzotti e dai suoi assessori, Madama, Brunetti, Baldassarre e Dominici. Allineati anche i consiglieri di maggioranza (Mancuso, Fonti, Sbardella, Amici, Raco, Colagrossi, Paparelli, Battistini, Breccia, Villino, Vendetti, D’Angelo e Dari) con un unico scranno lasciato vuoto dal presidente della Commissione Speciale Masterplan Romolo Biferi.

GLI INTERVENTI: Un dibattito che si mostra nella sua veemenza politica sin dal primo intervento, con il capogruppo del Pd Fabrizio Scorzoni ad elencare una lunga lista di inadempienze della maggioranza: Raddoppio campo nomadi Salone, 4 Centri di accoglienza per rifugiati, la questione della scuola pubblica di via dei Tordi a Torre Maura, il Masterplan, il raddoppio delle cubature, la proroga ai lavori della Metro C, la fuga di dirigenti, funzionari e impiegati “comunisti e socialisti”, l’utilità dei 29 delegati del presidente, la questione delle statuette di Natale destinate alle vittime del terremoto d’Abruzzo, i manifesti illegali utilizzati durante la campagna elettorale e nel corso del mandato, la nomina di un assessore (Madama) “che nel 1993 ha dichiarato di aver votato per soldi”, i sigilli all’Estate Romana di Tor Vergata ed un presunto caso di corruzione “che ha visto offrire dei soldi al consigliere Disli in cambio delle sue dimissioni”. Un dibattito che si anima da subito con i successivi interventi di Rossi, Mattei, Mastrangeli, Grasso, Durantini e Disli a chiudere il primo ‘round’ concesso ai firmatari della mozione di sfiducia. A rispondere per il centrodestra il capogruppo Pdl Sandro Battistini: “Siamo qui a dibattere su due diverse posizioni - le parole del suo intervento - con un’opposizione che vuole la sfiducia ed una maggioranza che voterà no. Oggi (ieri ndr) i 10 consiglieri che vogliono la maggioranza sono consapevoli che non troveranno 3 consiglieri per farla approvare. Non condivido quello che ho sentito dire, io sono uno dei due consiglieri che ha votato qualche mese fa la mozione di sfiducia al presidente con l’intento di spronare la maggioranza a fare qualcosa di più. Vorremmo fare ancora meglio quello che stiamo cercando di fare bene. Nelle 3 precedenti amministrazioni, quando ero in opposizione, le cose non andavano meglio. In questo momento difficile del Paese c’è una difficoltà concreta, quelli che sono i limiti dell’Italia sono quelli del Sindaco e del Municipio”. Terminato l’intervento del capogruppo la seduta continua con gli interventi degli altri consiglieri a partire da Ezio D’Angelo che viene interrotto più volte dai mugugni del pubblico determinando una sospensione della seduta. Quindi gli interventi di Fonti, Contartese, Dari e Vendetti solo per citare i primi, sino alla votazione che ha visto il centrodestra rimandare al mittente la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione. A chiudere il consiglio municipale prima della votazione l’intervento più atteso, quello del presidente Massimiliano Lorenzotti che elencando quello che il suo governo ha fatto in tre anni di amministrazione ha concluso: “Non sarà questa mozione di sfiducia a mandarci a casa, saranno i cittadini a deciderlo alle elezioni del 2013”.

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