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Giovedì, 25 Aprile 2024
Torri Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti

VI municipio, parla il capogruppo di Migliore: "La nostra non sarà un'opposizione becera"

Mariano Angelucci: "La gestione commissariale del partito stravolge la vita ordinaria all'interno dello stesso. In un altro contesto sarei stato più critico e avrei preteso di vedere documenti"

“Ho seguito una scelta di partito”. Questa la linea portata avanti dall’ex presidente della commissione lavori pubblici del Municipio delle Torri, Mariano Angelucci che dopo la firma alla mozione di sfiducia richiesta da Orfini e Migliore al numero uno di via Cambellotti, viene nominato e poi eletto capogruppo del Pd in consiglio, anche se per ora non ci sono ancora atti ufficiali e burocratici ma solo una ‘nomina politica’ e anche se, alla riunione sono stati convocati solo 5 membri del partito e solo due di questi, più il nominato stesso, lo hanno eletto. 

Sul perché sia stato scelto lui Angelucci commenta: “Forse ha pesato il risultato elettorale, 1100 preferenze, o è stata fatta una valutazione sull’operato in questi due anni di mandato fino ad ora”. Insomma, una scelta che ritorna al diktat lanciato dal partito “chi non firma è fuori dal pd” e Angelucci ha deciso di restare anche se commenta “Nella mia scelta non c’è niente di personale”. Inoltre, “la gestione commissariale del partito stravolge la vita ordinaria all’interno di questo, in un altro contesto sarei stato più critico, come lo sono sempre stato, e avrei preteso di vedere documentazioni”. Angelucci, anche membro della direzione regionale del partito, ruolo che ricopre per la seconda volta spiega: “Ho chiesto però al partito che questo territorio venga rilanciato”. E adesso, da consigliere del Municipio “resto in attesa che i lavori consiliari riprendano”.

E su come si comporterà all’interno del consiglio spiega: “Non ci metteremo a fare opposizione becera, voteremo lì dove riterremo opportuno farlo e non voteremo se le proposte non saranno valide”. Un ‘atto di fede’ verso il partito lo ha definito lo stesso Angelucci che fino ad ora ha lavorato, come da dichiarazioni riportate anche da Roma Today sui ‘traguardi raggiunti dall’amministrazione Scipioni’ e che ora dice “Sì, si deve dimettere perché lo chiede il partito”. Ma spiega: “Io non sono un magistrato o un poliziotto,  è chiaro che se mi fossi accorto di atti di valenza giudiziale in questo mandato sarei andato dai carabinieri”.

Insomma, l’alone di mistero resta, il partito democratico commissariato da Matteo Orfini e dal sub commissario del Municipio VI, Gennaro Migliore, vuole la testa di Scipioni. Intanto, si resta in attesa del verdetto di dicembre quando “Il segretario nazionale valuterà se continuare l’azione di commissariamento ai municipi di Roma o fermarsi”- spiega ancora Angelucci. 

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