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Municipio VI: confusione sul porta a porta, tra chi inizia il nuovo sistema e chi torna alla raccolta stradale

Siamo stati a Ponte di Nona e a Villaggio Prenestino, due quartieri del VI municipio con destini opposti riguardo il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti

C’è un quartiere che ha la raccolta dei rifiuti porta a porta dal 2013, ma che sta tornado alla stradale. Un altro, a pochi chilometri di distanza e nello stesso municipio, che gioisce all’idea di poter finalmente avere il nuovo sistema più volte annunciato dall’amministrazione capitolina. Villaggio Prenestino e Ponte di Nona. Quest’ultimo vede per la prima volta l’arrivo dei bidoncini destinati al nuovo sistema della pap: “Ora aspettiamo solo di capire quando entrerà davvero in un funzione - spiega il presidente del comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona, Dario Musolino -. Qui lo aspettavamo da anni, eravamo rimasti praticamente i soli con i cassonetti stradali che, inevitabilmente, venivano utilizzati anche dai quartieri vicini. Sono fiducioso, ma serve maggiore informazione ai cittadini e noi come comitato stiamo facendo il possibile”.

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Contenitori che verranno sistemati all’interno degli spazi condominiali, con un calendario di raccolta dei materiali indicato all’interno del kit informativo o attraverso una app creata ad hoc dalla municipalizzata. “Nei prossimi giorni verremo contattati da un referente di Ama del territorio per effettuare insieme a lui un sopralluogo e stabilire esattamente dove verranno posizionati - dice Eleonora De Santis, amministratrice di alcuni condomini a Ponte di Nona - per ora sulle tempistiche di avvio della nuova raccolta nessun notizia certa. Doveva avvenire entro il 15 gennaio, ora si parla entro la fine di febbraio. Ma i problemi più grandi li avranno gli stabili che sono privi di uno spazio condominiale sufficiente ad accogliere i contenitori”. Perché in questo caso gli abitanti dovranno costruire a proprie spese, sotto indicazione di Ama, una “domus” condominiale in spazio esterno: “Con un costo di circa 20 mila euro - ricorda De Santis -, e non tutti potrebbero essere a favore”.

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E a fronte di chi festeggia per l'arrivo della raccolta porta a porta, ci sono quartieri che invece stanno tornando al sistema di raccolta stradale. Come Villaggio Prenestino: “Per noi è un fallimento, un tornare indietro - dice Luca Bufalino dell’associazione Cdq Villaggio Prenestino -, senza informazioni e all’improvviso ci siamo ritrovati in strada i cassonetti. In questo modo si disincentivano le persone che invece negli anni si stavano abituando a fare una corretta differenziata, oltre a permettere a chi non paga la bolletta Ama di buttar i rifiuti indisturbati”. Così come a Torre Angela (dove ci fu una raccolta firme dei cittadini perché il porta a porta era fallimentare), Villaggio Falcone (dopo un periodo in cui la raccolta veniva effettuata con dei presidi fissi organizzati da Ama). “E prossimamente sarà così anche a Castelverde - interviene Katia Ziantoni, assessora all’Ambiente del municipio delle Torri -, questo però non è un tornare indietro, perché da progetto della nuova raccolta porta a porta in queste zone era già prevista quella stradale con cassonetto intelligente. Questo perchè hanno una conformazione non adatta al porta a porta. E’ vero che in questi giorni sono stati allestiti i cassonetti normali, ma è una fase transitoria, perché anche qui arriveranno quelli che si apriranno solo con un badge”.

Insomma, una situazione un po’ confusa e disomogenea. In parte incomprensibile in cui i passaggi da un sistema all’altro vengono eseguiti senza molte informazioni. E ci troviamo nel municipio (insieme al X) del quale il Campidoglio parla come "traguardo" nel difficile compito di diffondere il nuovo sistema in tutta la città. Verso quel 70% di raccolta differenziata che per Roma appare sempre più come una chimera.

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