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Coronavirus, “Il dottore risponde”: la rubrica social del medico di base per arginare il contagio

È specializzato in malattie infettive e da 19 anni è medico di base nel quartiere Villaggio Breda. Nicola Converti fa la sua parte per contrastare il contagio da Covid19

“Non dovete stare vicini, è la raccomandazione più importante”. Categorico Nicola Converti, infettivologo e medico di base che raggiunto al telefono dalla nostra redazione spiega quali misure adottare per contrastare il contagio da Covid19. Da qualche giorno ha avviato una rubrica social dove elargisce consigli per “difendersi” da un nemico invisibile che da settimane spaventa e rende impotenti. 

Medico di base presso lo studio del quartiere Villaggio Breda, Nicola Converti, ha una specializzazione in malattie infettive: “Conseguita all’ospedale Umberto I” ha spiegato con orgoglio ricordando la fine degli anni ’80. Da settimane, solo i pazienti con necessità si recano presso l’ambulatorio, anche le ricette vengono inviate in maniera telematica e Converti evita quanto più possibile che lo studio si popoli di persone perché: “Potremmo essere positivi senza sintomi e diventare gli untori di questa nuova società” ha detto. Del resto a lui e altri colleghi non sono state fornite le mascherine: “Devo ringraziare una mia paziente che mi ha regalato sei mascherine sanitarie, appena potrò l’abbraccerò, mi ha reso davvero felice”. 

Dallo studio medico ai social. Perché? “L’idea è stata di mia figlia – ha raccontato – Ho capito che i social, che non ho mai amato particolarmente, sono un veicolo che raggiunge quante più persone possibili e ho capito l’importanza della diffusione dei messaggi”. Nicola Converti di pomeriggio, quando è libero da impegni lavorativi, lancia una striscia quotidiana in cui dispensa consigli perché: “La paura genera una presa di coscienza che mai come in questo momento è necessaria per sconfiggere il coronavirus”.

“Siamo di fronte a una malattia contagiosa e infettiva, bisogna stare lontani anche di due metri perché il virus si trasmette attraverso le goccioline che escono dalla nostra bocca, solo dopo cadono a terra ma a quel punto la carica infettiva è meno pericolosa” ha spiegato. Per quali sintomi, dunque, è necessario allarmarsi? “Quando si ha la febbre che supera i 37 gradi bisogna avvisare il proprio medico e comunicare quotidianamente la temperatura, a me lo scrivono anche su whatsapp. Inoltre l’affanno è un altro segnale che insieme alla febbre possono essere coronavirus” ha detto ancora. 

“State lontani, siate responsabili, solo così potremmo arginare il pericolo e debellare il virus” ha concluso pronto per una nuova diretta che gli consenta di stare sempre al fianco dei suoi pazienti e di chi ha domande per lui. 
 

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