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"Vogliamo il parco nazionale dell'agro romano"

De Carolis (QRE quartieri riuniti in evoluzione) : "Entro la prima metà di gennaio sarà indetta la conferenza programmatica presso i locali del Municipio, poi la parola passerà al Ministero dell’Ambiente che abbiamo già messo al corrente del progetto"

Un patrimonio da salvaguardare, non solo artistico e culturale ma anche ambientale. Così le realtà che gravitano intorno ai territori del quadrante Roma Est fino all’agro romano, appunto, dai comitati alle associazioni, raggruppati sotto la denominazione  QRE quartieri riuniti in evoluzione, hanno deciso di dar vita al parco nazionale dell’agro romano. Dalla valle degli acquedotti a villa Adriana, passando per Gabi e Palestrina, dai reperti archeologici alla natura, il Qre decide di coinvolgere il Municipio Roma VI delle Torri per indire una conferenza programmatica.

“Si tratta del primo passo da compiere” – spiega l’architetto Andrea De Carolis che, insieme alle realtà associative del territorio, ha lavorato in questi mesi alla relazione sintetica e alla planimetria di massima del progetto. “Una volta indetta la conferenza programmatica in Municipio – spiega De Carolis – ci saranno dunque la basi per procedere con l’iter affinchè si possa richiedere l’attuazione della legge per l’istituzione del parco nazionale dell’agro romano”. Quali saranno i confini del parco nazionale dell'agro romano? Dalla relazione sintetica presentata agli uffici municipali, si apprende la demarcazione del perimetro che indica a 'sud con la via Prenestina antica, a ovest con via Polense e via Maremmana a est, invece, la cresta dei monti prenestini'. E sull'importanza del parco nazionale nella relazione si legge ancora: "È poco più grande del parco nazionale del Circeo, ma con una ricchezza molto più ampia di paesaggi. Al suo baricentro c’è la valle degli acquedotti, diffusi sono il sistema delle torri che ha il vertice nell’Acqua Raminga, borghi, torri e castelli molteplici, città e ville romane e rinascimentali, templi e acropoli, unico e spettacolare sotto i punti di vista ambientale ed archeologico che non ha eguali nel mondo"

Salvaguardia dell’ambiente, dei reperti archeologici ma non solo, anche garanzie economiche. “Tutelare un patrimonio come quello che possediamo in questi territori è anche un beneficio economico, in quanto valorizzare i beni equivale a portare turismo e benessere nella zona, basti pensare ai comuni del parco nazionale d’Abruzzo”, puntualizza De Carolis.

E su quando ci sarà la conferenza programmatica, De Carolis anticipa: “Entro la prima metà di gennaio sarà indetta la conferenza programmatica presso i locali del Municipio delle Torri, poi la parola passerà al Ministero dell’Ambiente che abbiamo già messo al corrente del progetto”.  

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